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Biagi: Gruppi (Cgil Bologna), legge 30 fu deformazione suo pensiero (2)

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Cronaca

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(Adnkronos) - "Altra cosa, invece, e' la precarieta' che intacca la solidita' dei rapporti di lavoro" continua il sindacalista per il quale la legge 30 "che ha dato luogo alla proliferazione assurda di tipologie contrattuali, 46 quelle censite, e ha condannato 2 generazioni di giovani". "Al contrario si deve puntare sulla qualita' del lavoro - aggiuge - ma l'investimento sulla qualita' e collegata anche alle prospettive che il lavoratore ha di fronte a se'". Come dire che l'incertezza mina, prima di tutto, la qualita' delle prestazioni. Sull'accostamento tra il nome di Biagi e la piaga della precarieta' e' intervenuta nei giorni scorsi, parlando alla Cisl davanti ad una platea di studenti delle scuole superiori di Bologna, anche la vedova Biagi, Marina Orlandi. "Dopo che persone infami lo hanno ucciso, il suo nome e' stato associato alla precarieta': questa e' una bugia terribile. Marco anzi voleva proteggere chi si sarebbe trovato in questa situazione di difficolta'" ha detto la vedova, rompendo un silenzio durato 10 anni. "Lui diceva - ha ricordato la moglie del giuslavorista - che se alla precarieta' non si puo' sfuggire, dobbiamo renderla protetta, fare in modo che le persone precarie abbiano anche dei diritti". Gruppi si associa. "Premesso che Marina Biagi e' una grande donna, anche solo per la dignita' con cui ha vissuto questi 10 anni dalla tragedia" premette Gruppi, "Biagi era assillato dalla ricerca di forme di tutela per i precari, per cui la signora Biagi ha ragione ed e' ingiusto nei confronti della sua figura di giuslavorista il fatto che sia finito in una disputa ideologica e manichea. Lui sosteneva la necessita' di una grande riforma degli ammortizzatori sociali per includere tutte le categorie, aveva visto giusto e non a caso questo e' cio' di cui si sta discutendo oggi". (segue)

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