Siria: attivisti aprono a intervento Occidente, no fly zone per fine crisi
Esteri
Damasco, 15 mar. - (Adnkronos/Aki) - L'opposizione siriana e' stata a lungo reticente in merito a un possibile intervento militare occidentale nel loro Paese, ma gli attivisti stanno ora giungendo alla conclusione che solo l'imposizione di una no-fly zone possa metter fine agli attacchi condotti dall'aviazione di Damasco. Hassan al-Aswad, tra gli organizzatori delle prime proteste contro il regime del presidente Bashar al-Assad un anno fa, in un'intervista all'agenzia di stampa Dpa a Istanbul ha detto di credere che gli Usa e la Ue debbano ora intervenire. ''C'e' bisogno di un intervento dell'Occidente, che lo voglia o no, perche' in gioco c'e' molto'', ha detto l'avvocato originario di Daraa, nel sud ovest della Siria, dove sono iniziate le prime rivolte contro il regime. Gli ultimi massacri hanno aumentato il rischio di una guerra civile per le numerose vittime tra le comunita' sunnita e quella alawita. "Ci sono gia' stati isolati episodi di vendetta. Ma, se non succede nulla per fermare queste uccisioni, allora quel punto (la guerra civile, ndr) sara' raggiunto in non piu' di due mesi'', ritiene l'attivista. Il presidente Al-Assad appartiene alla minoranza dei musulmani alawiti, che rappresenta circa il 10 per cento della popolazione in Siria, ma detiene ruoli chiave nei servizi segreti e nella polizia militare. I sunniti rappresentano invece il 75 per cento della popolazione. (segue)