Libri: una riflessione impetuosa nel 'Diario di un giudice' di Troisi
Cultura
Palermo, 16 mar. - (Adnkronos) - Tra testimonianza e finzione in forma di diario e con linguaggio essenziale, la vita di ogni giorno in un tribunale, con verbali di carabinieri e interrogatori e il racconto dei casi della povera gente. Ne emergono due mondi lontanissimi fra loro: quello della giustizia e quello del popolo in nome del quale essa viene esercitata. Una riflessione, dolente, impietosa, sul fare giustizia, quella che si trova nelle pagine di 'Diario di ungiudice' (Sellerioe ditore Palermo, 236 pagg., 13 euro). Lo scrittore Andrea Camilleri impreziosisce il libro con una nota, a fine libro. "Libro non facile - scrive l'autore agrigentino - era un assiduo, quasi angoscioso meditare sul fare giustizia, un 'accanito frugare' nella propria coscienza di giudice a specchio dell'accanito frugare nella coscienza dell'imputato, un 'flagellare se stesso prima di flagellare il sistema nel quale e' inserito'". (segue)