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Cinema: Franco Piperno, io un prete mancato ma le mie prediche ora sono diverse (2)

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Spettacolo

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(Adnkronos) - In 'Fiabeschi torna a casa' "serviva un prete per la scena del matrimonio e Max lo ha chiesto a me. Evidentemente gli ricordo la figura del prete. E forse, si', e' vero: io sono un prete mancato. In fondo il prete fa sermoni per mettere in collegamento le sofferenze dei fedeli con la possibilita' di riscatto nell'aldila'. Anche a me e' successo, soprattutto da giovane, di pensare che si potesse migliorare il futuro e mi sono battuto per questo. Sono stato un prete militante e come accade ai preti poi e' subentrato anche il disincanto per la difficolta' di rendere migliore il mondo. E alla fine ho tratto la convinzione che e' piu' facile cambiare le nostre idee sul mondo, piuttosto che cambiare il mondo". Un esempio? "Da giovane ero militante del Pc e pensavo che l'industrializzazione del Sud ne avrebbe migliorato la vita e ridotto la criminalita'. Oggi, invece, industrializzarsi e' fuori tempo. Il Meridione deve, piuttosto, ritrovare una sua autonomia di cultura e di produzione". Per "un ateo" come Piperno vestire i panni del prete gli ha procurato "un disagio iniziale. Non volevo offendere - spiega - i tanti amici cattolici che ho e mia madre. Io credo di non credere. Mi considero ateo e non sono neanche contento di esserlo, ma e' cosi'. In carcere ho notato, pero', che le uniche persone capaci di dare sostegno ad una sofferenza senza scopo quale e' la galera, sono preti e suore che fanno davvero onore alla loro religione. Persone che venivano a consolare i detenuti. Fra tutti ricordo Suor Teresilla che per 20 anni si e' occupata dei detenuti e soprattutto di quelli di lunga permanenza".

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