Cinema: Marco Tullio Giordana, vi racconto come ando' a Piazza Fontana (3)
Spettacolo
(Adnkronos/Cinematografo.it) -Si potrebbe storcere il naso di fronte all'uso della parola Romanzo nel titolo, ma Giordana ritiene che il termine ("Preso dall'articolo di Pasolini") non ne comprometta la forza argomentativa e testimoniale, anzi: "La letteratura, il cinema, l'arte in generale, a differenza della cronaca che e' asettica, ha la capacita' di emozionare, e un'informazione attaccata a un'emozione dura di piu', non si disperde". Dura, durera' chissa' quanto ancora il lavoro che il film ha fatto sugli attori. Valerio Mastandrea, che interpreta il commissario Calabresi, afferma che "e' la cosa piu' difficile che abbia mai fatto. E' un film che ha messo in discussione le mie convinzioni, che m'interroga come uomo e come cittadino italiano". Secondo Mastandrea, le cose avvenute allora non sono poi tanto diverse da quelle accadute ad esempio a Genova, durante il famigerato G8 del 2001: "Il meccanismo e' lo stesso e uguale il risultato: l'impunita' per gli autori". Nessuna polemica invece con Mario Calabresi, direttore de La Stampa e figlio del commissario ucciso, che in un'intervista ha detto di non riconoscere suo padre nel personaggio interpretato da Mastandrea: "Non ho incontrato la famiglia Calabresi - spiega l'attore romano - per pudore e perche' il personaggio era gia' delineato bene dalla sceneggiatura. Non avevo bisogno di ulteriori dettagli, anche perche' Romanzo di una strage ne mette in luce soprattutto il profilo pubblico". (segue)