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Cassazione: atti sessuali sulle pazienti, non fara' piu' il medico

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Cronaca

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Roma, 29 mar. (Adnkronos) - Il medico che commette atti sessuali nei confronti delle pazienti non puo' piu' esercitare la professione. Lo ha stabilito la Cassazione nel convalidare la radiazione dall'ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di P. S. anestesista il quale, in due occasioni nell'aprile del 2004, era stato accusato di avere commesso atti sessuali nei confronti di due pazienti. La radiazione del dottore era stata convalidata dalla Commissione centrale esercenti le professioni sanitarie di Roma nel luglio 2010. Inutile il ricorso del professionista in Cassazione. La Terza sezione civile (sentenza 5050) ha fatto notare che "e' corretto il criterio di giudizio essendo state reputate le risultanze del processo penale utili e sufficienti a fare ritenere provati i fatti oggetto degli addebiti disciplinari". Il medico, annota ancora la Suprema Corte, "avrebbe dovuto dedurre di avere addotto elementi di prova a propria discolpa dei quali gli organi disciplinari non avrebbero indebitamente tenuto conto. Di cio' nulla e' stato detto".

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