Omicidio Rea: al via superperizia, giudice chiede esame Dna di due macedoni/Il Punto
Cronaca
Teramo, 30 mar. (Adnkronos) - Un lungo rito abbreviato quello che portera' alla sentenza per il caporalmaggiore dell'esercito Salvatore Parolisi, accusato di aver ucciso la moglie Melania Rea in un bosco a Ripe di Civitella nell'aprile dello scorso anno. Nell'udienza di stamani a Teramo e' stato conferito l'incarico ai periti che potranno ribaltare quanto emerso fino ad ora e sono stati ascoltati tre testimoni richiesti dalla difesa dell'uomo. Al termine dell'udienza il giudice ha fissato la prossima data per il 30 maggio, quando verra' sentito un teste della procura come controprova e altre due persone indicate dallo stesso giudice. Si tratta dei due macedoni, padre e figlio, che all'epoca della scomparsa di Melania si trovavano nelle vicinanze di San Marco, a cui verra' chiesto di analizzare un campione del loro Dna. L'impressione e' che il giudice Marina Tommolini non voglia lasciare strade non esplorate prima di arrivare ad una sentenza per Salvatore Parolisi. E allora la genetista Sara Gino e il medico legale Gianluca Bruno, alla presenza dei consulenti di parte (per la procura sara' presente Adriano Tagliabracci, per la difesa Lorenzo Varetto e Emiliano Giardina, per la parte civile ci saranno Francesco Introna e Marina Baldi) dovranno stabilire nuovamente ora, dinamica, tempistica e arma dell'omicidio di Melania Rea. Per farlo potranno analizzare sia gli atti gia' redatti che quanto prelevato dal cadavere di Melania. I periti inizieranno le operazioni l'11 maggio ma avranno tre mesi di tempo a partire da oggi per depositare la loro relazione che verra' discussa dalle parti nell'udienza del 13 luglio prossimo. (segue)