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Napoli-Roma, la partita della paura: mille agenti, ora atipica

Andrea Tempestini
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«È una vergogna» urlano i tifosi. E l'oggetto delle lamentele è la partita tra Napoli e Roma, gara nella bufera da ogni punto di vista. La scelta di spostare l'incontro del San Paolo alle 15 di sabato fa discutere: sono molti i tifosi partenopei in possesso di abbonamento che dovranno rinunciare ad uno degli incontri più attesi della stagione per motivi lavorativi. Problemi di ordine pubblico o necessità del nuovo “calcio spezzatino”: sta di fatto che la cosiddetta “partita della paura” si giocherà alla luce del giorno. E senza i tifosi ospiti, ai quali è stata vietata la trasferta, anche se il rischio infiltrati è ancora alto: si teme infatti che alcuni sostenitori giallorossi, non residenti nel Lazio, siano entrati in possesso di biglietti per assistere alla gara. Sono mille gli steward, i bodyguard e le forze dell'ordine richiamati al San Paolo per il primo incontro tra Napoli e Roma dopo la scomparsa di Ciro Esposito, il tifoso azzurro ferito a morte nella Capitale, il 3 maggio, prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina. Un omicidio di cui è accusato il tifoso romanista Daniele De Santis e che alimenta il rancore tra due tifoserie che non si sono mai amate. Senza romanisti sugli spalti, l'unico obiettivo per la rabbia dei tifosi napoletani rimane quindi la squadra giallorossa, che per questa ragione viaggerà in aereo per poi raggiungere con un trasferimento blindato un hotel top secret vicino allo stadio, per limitare gli spostamenti. Anche il dopo-partita sarà gestito con lo stesso livello di allerta: scorta al pullman e via verso l'aeroporto. Gli appelli alla non violenza si sono moltiplicati: dal sindaco De Magistris, al prefetto di Napoli, dal cardinale Crescenzio Sepe, alla madre di Esposito, che forse presenzierà allo stadio e ha detto di augurarsi un gesto distensivo tra i protagonisti delle due squadre. Come un abbraccio in campo tra Totti e Higuain. E proprio Francesco Totti alla vigilia, tramite un messaggio sul suo sito, ha voluto dissociarsi da ogni forma di violenza, augurandosi di partecipare ad una festa di puro sport. «Mi sento vicino a tutte le famiglie che hanno vissuto disgrazie come queste - scrive Totti- : molti angeli ci guardano dall'alto e loro per primi desiderano che certe cose non accadano più». Un augurio arrivato anche dai due allenatori. Garcia ha parlato di un «calcio che deve essere amicizia e rispetto per gli altri colori». E da Napoli Benitez ha aggiunto: «Società, allenatori e giocatori debbono parlare solo di calcio e cercare di offrire un bello spettacolo per onorare la memoria di Ciro». Le precauzioni però difficilmente eviteranno l'inferno sugli spalti, iniziato già mercoledì all'Olimpico con un quarto d'ora di cori contro i napoletani, durante la partita con il Cesena (15mila euro di multa per la Roma). Eppure nel settore Family del San Paolo sono attesi 2500 bambini. In molti li chiamano coraggiosi, in realtà sono semplicemente tifosi che vogliono partecipare a una «festa di sport». Come dovrebbe essere. di Silvia Galbiati

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