Pediatria: studi su prematuri per battere obesita' e diabete in Paesi emergenti
Salute
Parigi, 5 mar. - (Adnkronos Salute) - Ottimizzare la nutrizione in età pediatrica per migliorare lo sviluppo psico-intellettuale durante la crescita senza pagare i rischi dello sviluppo di malattie croniche come diabete e obesità. E' l'obiettivo del network tra nutrizionisti ed endocrinolgi al centro del primo 'International Conference on Nutrition & Growth' svolotosi a Parigi. "Questo è il primo evento - spiega all'Adnkronos Salute Carlo Agostoni, clinica pediatrica dell'università degli Studi di Milano - che ha cercato le possibili variabili, come ad esempio l'alimentazione, che influenzano l'aspetto endocrino della crescita dei bambini. "Un fronte d'indagine - prosegue - che intreccia la ricerca sui neonati prematuri, che hanno reazioni differenti alla crescita accelerata, e le indagini sulle popolazioni malnutrite che escono con grande velocità da questo stato, ma vivono un 'boom' di obesità e diabete". "Molti studi sui neonati prematuri - spiega il pediatra - hanno evidenziato che nel tempo questi bambini hanno una maggiore predisposizione a malattie croniche degenerative quando saranno adulti, ma allo stesso tempo l' intenso regime alimentare ne migliora lo sviluppo neuro-intellettuale. Ecco che tra dieci anni - osserva l'esperto - una nutrizione personalizzata potrebbe unire in un'unico obiettivo le ricerche sullo sviluppo dei prematuri e il recupero dei bambini in Paesi emergenti usciti troppo in fretta da uno stato di malnutrizione". "Il problema - sottolinea l'esperto, tra i relatori del convegno Parigino - è che l'endocrinologia vede la crescita come un modello statico costruito sulla presenza o meno dell'ormone. Ma la nutrizione è una variabile che modifica questa matrice fissa, perchè in base a ciò che mangiano può esserci un'alterazione ormonale che poi può anche dipendere dall'ambiente, dalla famiglia e dall'attività fisica". "Insomma - afferma Agostoni - questi due binari separati si stanno per intrecciare. Gli esperti stanno discutendo proprio su questo. Un fronte caldo per gli scienziati è quello che sta esplorando il fattore di crescita insulino-simile (Igf-1), prodotto dall'uomo in base al tipo di nutrizione, ed è l'unica molecola che funge da stimolo o meno alla crescita dei tessuti. Il nutrizionista è chiaramente interessato perchè possono esserci più molecole che 'punzecchiano' questo ormone. Ad esempio - precisa il pediatra - alcuni tipi di proteine o la composizione di grassi e zuccheri". "Gli studi sui neonati prematuri - avverte lo specialista - hanno da tempo evidenziato come questi possono avere uno svantaggio o un vantaggio quando sono stimolati dalla crescita artificiale. Ad esempio è noto che avranno una maggiore predisposizione a malattie croniche degenerative una volta adulti, ma allo stesso tempo sono stati verificati dei miglioramenti nello sviluppo neuro-intellettuale". Quello su cui sta cercando di lavorare la comunità scientifica è ottimizzare la nutrizione in modo da incidere positivamente sulle capacità cognitive "senza dover pagare - puntualizza Agostoni - in termini di predisposizione a patologie degenerative". "La sfida è una scienza della nutrizione personalizzata, e infatti tutti i Paesi si stanno buttando su questo filone" chiosa il pediatra. "Questo network al centro del convegno di Parigi è un primo passo - conclude - per incidere anche sul futuro di popolazioni che negli ultimi anni stanno uscendo da una fase di malnutrizione in età pediatrica, ma hanno, però, già iniziato a manifestare i primi segnali di quest'accelerazione alimentare, con un 'boom' di patologie come l'obesità e il diabete".