Renato Giannelli nuovo presidente dell'associazione pazienti ANMAR
Dal congresso di Rimini il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) nelle malattie reumatiche infiammatorie e auto-immuni realizzato da ANMAR e Cittadinanzattiva
E' Renato Giannelli il nuovo presidente dell'Associazione Nazionale Malati Reumatici ANMAR onlus per il triennio 2015-2017. Entrerà in carica dal 1 gennaio. L'elezione si è tenuta in occasione del congresso dell'Associazione in concomitanza con quello della Società Italiana di Reumatologia SIR a Rimini. Il presidente uscente Gabriella Voltan, alla quale l'assemblea ha tributato un caloroso applauso di ringraziamento, ricoprirà la carica di Presidente Onorario. I Vice-presidenti sono Teresa Perinetto (Ass. pazienti Sicilia), e Silvia Tonolo (Ass. pazienti Veneto), che si occuperà della comunicazione. Altri componenti del consiglio sono Sara Severoni (Lazio), indicata per i rapporti istituzionali, Rosi Stella (Marche), tesoriere, Maria Grazia Pisu (Lombardia), segretaria, e Fiorella Padovani (Abruzzo), informazione e supporto operativo. «E' stata una prova di maturità di tutti i rappresentati regionali delle associazioni e di grande coesione - dichiara Renato Giannelli – con il nuovo anno inizieremo subito a lavorare per i pazienti. Ci sono tanti progetti in cantiere. Vogliamo rendere protagoniste le realtà regionali che tutte insieme fanno parte del network che dà vita ad ANMAR». Felicitazioni sono arrivate anche dal presidente uscente, Gabriella Voltan: «Ancora un mese e lascio un'Associazione in salute all'amico Renato. Sono certa che cresceremo ancora di più per il bene dei nostri pazienti e con il supporto attivo di tutte le regioni italiane». Il progetto PDTA. Il congresso di Rimini è stato anche l'occasione per presentare il progetto PDTA (Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali), realizzato in collaborazione con Cittadinanzattiva, partendo dal punto di vista dei cittadini/pazienti e integrando i contributi dei principali professionisti coinvolti nell'assistenza. Hanno collaborato alla sua stesura SIR, CROI, AGENAS, AIFI, AIR, ANMDO, FIASO, FIMMG, SIFO, SIHTA, SIMFER, SIMG oltre che rappresentanti di professionisti e pazienti dell'area gastroenterologica e della programmazione regionale, con il contributo non condizionato di Abbvie. Il documento vuole assicurare il massimo grado di appropriatezza degli interventi e delle prestazioni, minimizzando il grado di variabilità nelle decisioni cliniche legato alla carenza di conoscenze, e alla soggettività nella definizione delle strategie assistenziali, e uniformando la disomogeneità del panorama sanitario italiano. «ANMAR è consapevole della disparità di trattamento che i malati reumatici ricevono sul territorio nazionale e di quanto queste patologie vengano sottovalutate - sottolinea Gabriella Voltan, Presidente ANMAR Onlus - e il suo impegno nella promozione ed elaborazione dei PDTA nasce anche dall'impellente necessità di eliminare le differenze nell'accesso alle cure, oltre che da quella di implementare il collegamento e tra territorio e medici generalisti con specialisti e ospedale. Questa proposta di PDTA si inserisce all'interno del processo di deospedalizzazione e territorializzazione delle cure, coerentemente con quanto previsto nel Patto per la Salute 2014-2016. I numeri della reumatologia. Con un'incidenza del 3,5% della popolazione italiana, le malattie reumatiche infiammatorie ed autoimmuni sono oggi la prima causa di assenza dal lavoro e la seconda di invalidità, che in termini economici si traduce in 1,7 miliardi di euro annui in fumo per colpa di giornate lavorative perse e ridotta efficienza produttiva e, in particolare, per lo stato, nel 27% delle pensioni di invalidità erogate. Una questione nazionale, personale e familiare che potrebbe essere superata con una più corretta gestione della malattia. Le malattie reumatiche vengono contemplate nei documenti di programmazione sanitaria dal 2008, tuttavia solo alcune Regioni hanno dato rilevanza nei propri Piani Sanitari e Socio-Sanitari, in particolare in Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto. In altre Regioni la situazione è diversa, ad esempio esistono PDTA in Puglia, Lombardia; la Sicilia ha istituito la rete reumatologica e in Emilia Romagna è stata costituita la rete reumatologica nell'area metropolitana di Bologna. Una Italia con realtà a velocità diversa, purtroppo, e a farne le spese, come sempre, è il paziente. (GIOIA TAGLIENTE)