Accesso alle cure per stranieri aggiornata la ‘Guida' dell'ISS
Un vademecum dedicato ai migranti sull'assistenza socio-sanitaria in Italia. Giunto alla seconda edizione, due anni dopo la sua prima pubblicazione, il volume, frutto della collaborazione tra l'Unità operativa di Ricerca psico-socio-comportamentale, Comunicazione, Formazione e il Centro Operativo AIDS del Dipartimento Malattie Infettive dell'ISS, il Ministero della Salute e un esperto legale in diritto dell'immigrazione del Foro di Palermo, nasce dall'esigenza di dare una risposta alle richieste di informazione su aspetti amministrativo-legali dell'accesso alle cure che sono giunte al Telefono Verde e AIDS e IST (Infezioni Sessualmente trasmesse) dell'ISS. La Guida offre informazioni per l'accesso ai servizi sia delle persone straniere regolarmente soggiornanti sia degli irregolari, ma anche informazioni sull'assistenza alle persone straniere provenienti da Paesi con cui l'Italia ha stipulato accordi internazionali bilaterali e persone provenienti dall'Unione Europea. Un capitolo è, inoltre, dedicato agli stranieri che per particolari condizioni, sono riconosciuti sotto protezione internazionale e per le quali vi è il divieto di espulsione, per esempio le donne in gravidanza. La nuova edizione tratta anche le nuove disposizioni vigenti in materia di assistenza transfrontaliera. Sono stati infine inseriti riferimenti ai principali centri per l'immigrazione, distinguendoli per tipologia e funzioni. Matteo Schwarz e Lucia Pugliese del Dipartimento Malattie Infettive, Parassitarie e Immunomediate dell'ISS rispondono ad alcune domande. Guida stranieri, indicazioni operative. Perché si è sentita l'esigenza di aggiornare la guida? Il maggiore impulso all'aggiornamento della Guida, a due anni dalla sua prima pubblicazione, e alla stesura di questa seconda edizione è stato dato dal recepimento della Direttiva 2011/24/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio, recepimento avvenuto con Decreto Legislativo del 4 Marzo 2014 N. 38 che si affianca ai Regolamenti di sicurezza sociale. Con l'introduzione di questa nuova normativa si è data maggiore possibilità di usufruire di cure sanitarie negli altri paesi dell'UE. Ovviamente, essendo la materia in itinere, sono previsti altri aggiornamenti sulla scia dell'adeguamento normativo Quali sono i punti nuovi? Oltre all'aggiornamento, è stata inserita una sezione dedicata ai cittadini dell'UE e della EEA (Area Economica Europea) con una trattazione accurata dell'assistenza transfrontaliera. Sono stati, inoltre, inseriti riferimenti ai principali centri per l'immigrazione, distinguendoli per tipologia e funzioni. Nella guida sono elencati i facsimile dei moduli da presentare, ma gli stranieri, in particolare gli irregolari, sono informati sulle modalità di acquisizione di tali moduli? La finalità prioritaria della guida è quella di fornire un utile strumento operativo, soprattutto ai soggetti che si trovano a dover rispondere alle numerose richieste di assistenza e di informazione che provengono dalle persone immigrate. Gli operatori socio sanitari sono formati per seguire le persone straniere nello svolgimento dell'iter Le persone straniere senza permesso di soggiorno possono accedere alle cure urgenti ed essenziali. Questo però significa che di fronte a una malattia cronica (per esempio l'AIDS, ma anche il diabete o cardiopatie) o invalidante non possono essere presi in carico dal Ssn? Tutti hanno universalmente diritto alle cure. Le persone straniere prive di permesso di soggiorno e i cittadini comunitari privi di iscrizione anagrafica hanno diritto ad accedere alle cure urgenti ed essenziali ancor che continuative utilizzando il codice STP (Straniero Temporaneamente Presente e del codice ENI (Europeo Non Iscritto) Per cure urgenti si intendono le cure che non possono essere differite senza pericolo per la vita o danno per la salute della persona. Per cure essenziali si intendono le prestazioni sanitarie, diagnostiche e terapeutiche, relative a patologie non pericolose nell'immediato e nel breve termine, ma che nel tempo potrebbero determinare maggiore danno alla salute o rischi per la vita (complicanze, cronicizzazioni o aggravamenti). Le persone appartenenti ai Paesi con i quali l'Italia non ha stipulato accordi internazionali come sono tutelate? Alle persone straniere, appartenenti a stati non facenti parte dell'elenco degli stati con i quali l'Italia ha redatto accordi bilaterali, potrebbe non essere garantita l'assistenza sanitaria per questo motivo è opportuno che stipulino una polizza assicurativa come è previsto dal decreto legislativo 286/98 art. 34, comma 3. (W. S.)