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Dalla European medicines agencyil parere positivo su benralizumab

Il farmaco è efficace nel trattamento dell'asma eosinofilico, una forma severa che affligge la metà dei pazienti con asma grave. Il parere si basa sui risultati positivi del programma Windward

Maria Rita Montebelli
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Novità nel trattamento dell'asma grave eosinofilico, una patologia severa così chiamata perché provoca un innalzamento del valore degli easinofili, globuli bianchi coinvolti nella risposta immunitaria durante le reaziono allergiche e le infestazioni da parassiti: benralizumab ha ricevuto l'ok da parte della European medicines agency (Ema) grazie ai buoni risultati del programma di Fase III Windward, che ha dimostrato che questo farmaco riesce a produrre una riduzione significativa delle esacerbazioni nell'asma, un miglioramento della funzione polmonare e una riduzione dell'uso di corticosteroidi orali rispetto al placebo. Il programma include inoltre gli studi di Fase III sulle esacerbazioni, Sirocco e Calima, e lo studio di Fase III sulla diminuzione dell'uso di corticosteroidi orali, Zonda. L'annuncio è stato dato da Astrazeneca e dalla sua divisione di ricerca e sviluppo, Medimmune, che hanno inoltre comunicato che la Commissione europea ha approvato benralizumab in aggiunta alla terapia di mantenimento per il trattamento dell'asma grave eosinofilico non controllato nonostante l'assunzione prolungata di corticosteroidi inalatori e i beta-agonisti a lunga durata d'azione. ”Molti pazienti con asma grave eosinofilico hanno ogni giorno sintomi debilitanti e vanno incontro, nonostante le cure, ad un rischio aumentato di ospedalizzazioni, accessi al pronto soccorso e di morte – ha dichiarato il professor Giorgio Walter Canonica, direttore del centro medicina specializzata asma e allergologia di Humanitas university & research hospital - Benralizumab rappresenta una nuova arma terapeutica che speriamo venga resa disponibile ai pazienti il prima possibile”. Un livello elevato di eosinofili – valore che circa la metà dei pazienti con asma grave presenta - provoca infiammazione e iperresponsività delle vie aeree, peggiorando i sintomi e la gravità dell'asma e diminuendo la funzione polmonare, con conseguente aumento delle esacerbazioni. Benralizumab si lega direttamente alla superficie dell'eosinofilo e attiva le cellule natural killer a compiere l'apoptosi, in altre parole provoca morte programmata delle cellule. Benralizumab sarà disponibile in una dose fissa da somministrare sotto forma di iniezione sottocutanea con una siringa preriempita una volta ogni 4 settimane per le prime 3 dosi, e in seguito una volta ogni 8 settimane. (MATILDE SCUDERI)

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