Candida, diffusa e sconosciutatre adolescenti su 10 infettate
L'80 per cento delle italiane che ha sintomi di Candida non sa attribuirli a questo fungo e la metà interrompe la cura prima del tempo. Boom delle giovanissime, secondo un'indagine GFK Health per Bayer
La fotografia della candidosi, fastidioso disturbo femminile, l'ha scattata GFK Health per conto di Bayer: più del 75 per cento delle donne italiane ha avuto un'infezione da Candida nell'arco della sua vita e ben 1 donna su 3 ha sofferto di questo problema solo nell'ultimo anno. Basti pensare che la candida è tra le infezioni intime femminili più diffuse. Dato interessante oltre che allarmante: nonostante la sua diffusione, le ultime ricerche rivelano che le italiane hanno ancora le idee ben poco chiare su cosa sia effettivamente la Candida, quali siano i sintomi, i fattori predisponenti o le fasce d'età più a rischio d'infezione. Un'indagine che ha l'obiettivo di valutare quale sia l'incidenza dei sintomi più comuni legati alle problematiche intime, con un'attenzione particolare alla Candidosi, prendendo come riferimento un campione rappresentativo della popolazione femminile italiana. Dalla ricerca emerge che ben l'80 per cento delle donne affette da Candida non riesce a diagnosticarla, presenta infatti i sintomi propri di questa infezione, ma non è in grado di attribuirli ad essa. Dai dati di letteratura, emerge invece un altro dato decisamente preoccupante: una volta che viene diagnosticata la Candidosi e consigliata la terapia, il 4 per cento non inizia neppure il trattamento e, tra le donne che invece iniziano la cura, una su 2 interrompe la terapia prima della sua conclusione, esponendosi quindi a rischio di recidiva. Lo scenario dunque è piuttosto allarmante: a una conoscenza sommaria e lacunosa dei sintomie del fungo che li causa, si combinala tendenza a non portare a termine le cure. La professoressa Alessandra Graziottin, direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica del Centro San Raffaele Resnatidi Milano, dichiara: “La maggior parte delle persone non sa che la Candida è un germe naturalmente presente in tutti gli esseri umani. In condizioni di salute, la Candida è silenziosa/dormiente, in forma di spora. Quando si attiva, assume la forma di ifa: diventa patogena e causa sintomi diversi a seconda della sede e dell'organo colpito. Cattive abitudini, alimentazione sbagliata, terapie antibiotiche, o anche altre malattie come ad esempio il diabete, possono favorire la proliferazione del fungo e dar luogo a Candidosi sintomatica. Una cura sommaria non porta alla soluzione del problema, tutt'altro. Basti pensare che recidiva circa il 40 per cento delle infezioni da Candida”. Un altro campanello d'allarme scatta quando ci si focalizza sulle giovanissime; la prevalenza dell'infezione da Candida nelle adolescenti sessualmente attive, infatti, è del 42 per cento. La professoressa spiega perché: “Le vaginiti da Candida esplodono dopo la pubertà per il ruolo che gli estrogeni hanno sulla transizione della Candida da forma inattiva (spora) a forma patogena (ifa). Basti pensare che un terzo delle visite ambulatoriali ospedaliere delle adolescenti sono effettuate per vaginiti da Candida”. Riassumendo: le vaginiti da Candida sono altamente diffuse, già dall'adolescenza; il gap informativo su questa patologia è evidente; in più,si registra poca costanza nel seguire le terapie. In questo scenario Bayer con Gyno-Canesten, che da oltre 30 anni ha come obiettivo il benessere intimo femminile, è in prima linea a fianco di ogni donna. Grazie all'esperienza maturata negli anni e alla proficua collaborazione con medici e istituzioni, Bayer è impegnata in una costante attività educazionale e di ascolto delle esigenze femminili, con l'obiettivo di contrastare disinformazione e falsi miti, educare a stili di vita sani ed autoprotettivi e offrire soluzioni semplici, mirate e pratiche, in caso di sintomi fastidiosi, come la vulvo-vaginite da Candida. L'ultima innovazione della famiglia Gyno-Canesten è Gyno-Canesten Monodose (una capsula molle vaginale 500mg di clotrimazolo) che, con un solo trattamento, combatte la Candida in modo rapido, pratico e sicuro. Il dottor Filippo Murina, responsabile del Servizio di Patologia del Tratto Genitale Inferiore dell'Ospedale V. Buzzi dell'Università di Milano, alla luce della sua quotidiana esperienza con le assistite, dichiara: “La conoscenza dei fattori predisponenti, precipitanti e di mantenimento è utile per inquadrare il problema. Se si è contratta la vaginite da Candida, un fattore decisamente importante nel trattamento è l'aderenza alla terapia. Una terapia locale e mirata, sicura e a mono-somministrazione garantisce il 100 per cento della compliance e restituisce il benessere intimoe psico-fisico”. (EUGENIA SERMONTI)