Carboidrati: ‘carburante' sicuro anche per gli atleti con diabete 1
Uno studio ‘2.0' ideato dagli stessi atleti, per non incappare nell'ipo o nell'iperglicemia, condotto dal S.C.D.U. Endocrinologia, Diabetologia e Metabolismo, A.O.U. Città della Salute e della Scienza - S. Giovanni Battista 'Le Molinette'
Le raccomandazioni generali per gli atleti con diabete mellito tipo 1 (DMT1) prima di un evento sportivo sono solitamente focalizzate sulla riduzione della dose di insulina e/o sull'assunzione di carboidrati al fine di prevenire l'ipoglicemia, indipendentemente dalla durata e dall'intensità dell'attività, dal fitness ('grado di allenamento') e dallo stato nutrizionale dell'atleta. D'altra parte, l'integrazione intensiva di carboidrati è fortemente suggerita al fine di massimizzare le prestazioni anche in atleti di resistenza non affetti da diabete. Scopo di questo studio è stato quello di verificare l'efficacia e l'applicabilità di una gestione 'aggressiva' della terapia insulinica e di integrazione di carboidrati, focalizzata sulla massimizzazione delle prestazioni, durante una gara di endurance (resistenza) in un gruppo di atleti con diabete di tipo 1. Metodologia di ricerca. 8 atleti dilettanti con diabete di tipo 1 (età media: 38 anni, range 29-50 anni) con esperienza negli sport di resistenza (6 in terapia insulinica multi-iniettiva [MDI], 2 con microinfusore [CSII]) hanno partecipato ad una gara di trail running della durata di circa 3 ore, effettuando 3 o 4 giri di un percorso dissestato (di 6 km, 250 m dislivello) in condizioni meteorologiche avverse (pioggia e vento). La durata del diabete variava da 9 a 37 anni (media di 20 anni), i valori di emoglobina glicata (A1c) da 6,7 a 7,8 per cento (media 7,3 per cento) e fabbisogno totale di insulina da 0,26 a 0,59 U/kg/die (media 0,46 U/Kg/die). Agli atleti è stato chiesto di non ridurre il proprio dosaggio insulinico (sia il profilo basale che il rapporto insulina/carboidrati utilizzato per i boli ai pasti) prima e durante la gara e, allo stesso tempo, di mantenere un approccio aggressivo di integrazione con carboidrati, in base alla propria esperienza e ai consigli dello staff medico. Una valutazione di variabili metaboliche e di performance atletica è stata eseguita prima della gara e alla fine di ogni giro. Risultati. Il valore medio della glicemia capillare era di 201 ± 31 mg/dl (range 161-242 mg/dl) subito prima dell'inizio della gara e di 118 ± 51 mg/dl (range 78 – 217 mg/dl) alla fine dell'ultimo giro, con una tendenza alla riduzione glicemica (-83 mg/dl), a fronte di una integrazione di carboidrati media costante di 57 ± 19 g/h o 0,825 ± 0,24 g/kg/h (range 30-83 g/h o 0,42-1,18 g/kg/h), leggermente inferiore alle raccomandazioni per questo tipo di sforzo (> 60-90 g/h). Non si sono verificati casi di ipo o iperglicemia grave (min 62 mg/dl, max 242 mg/dl). La frequenza cardiaca (mantenuta nella zona 2-3 per la maggior parte del tempo e nella zona 4 solo per brevissimo tempo) e i livelli medi di lattato (3,5 ± 1,7 mmol/l, range 1,7 - 9,6 mmol/l) indicavano che lo sforzo degli atleti era principalmente supportato dal metabolismo aerobico. Ricadute pratiche. Nell'atleta con diabete di tipo 1 per massimizzare la performance in occasione di prestazioni di endurance è necessario aumentare l'apporto di carboidrati fino a 0,7 U/kg/h e adeguare il livello di insulinizzazione (e dunque non necessariamente ridurlo) per mantenere un buon equilibrio tra livello di zuccheri nel sangue, rifornimenti energetici e performance atletica. Cosa si sapeva prima di questo studio. L'integrazione intensiva di carboidrati è fortemente suggerita al fine di massimizzare le prestazioni in atleti di resistenza sani. Questo studio ha aggiunto alle conoscenze del settore: gli atleti con diabete di tipo 1 possono completare con successo e in sicurezza una gara di resistenza prolungata, attuando una gestione aggressiva della terapia insulinica conseguente a una strategia di integrazione intensiva di carboidrati. I dati attuali supportano l'ipotesi che, a differenza delle raccomandazioni sportive generali nel diabete di tipo1, che si concentrano essenzialmente sull'evitare l'ipoglicemia e l'iperglicemia grave, in caso di atleti di resistenza con diabete di tipo 1, la combinazione di conoscenze sulla fisiologia dell'esercizio, durata e intensità dell'attività, fitness e stato nutrizionale dell'atleta deve essere attentamente tenuta in considerazione nella gestione della terapia insulinica e dell'integrazione di carboidrati, al fine di massimizzare le prestazioni dell'atleta in sicurezza. “Negli sport di resistenza (endurance) - commenta la dottoressa Elena Gamarra, S.C.D.U. Endocrinologia, Diabetologia e Metabolismo, A.O.U. Città della Salute e della Scienza - San Giovanni Battista 'Le Molinette', una dei giovani ricercatori italiani presentati all'Easd grazie ad un travel grant della Società Italiana di Diabetologia SID - anche per l'atleta con diabete di tipo i carboidrati rappresentano il principale substrato energetico per la massimizzazione della performance. Spesso il confine tra integrazione a fini energetici e a fini ‘glicemici' è sottile; come riuscire a conciliare prestazione atletica, assunzione di carboidrati, terapia insulinica e profilo glicemico? È fondamentale una profonda conoscenza del proprio diabete (insuline, ruolo dei macronutrienti, autocontrollo) ma anche un approccio ‘evolutivo', che sappia mediare tra fisiologia dell'esercizio e peculiarità del diabete di tipo 1. Questo studio è un concept ideato da atleti con diabete di tipo 1 condiviso con addetti ai lavori e rappresenta un bell'esempio di educazione terapeutica 2.0”. Effectiveness and applicability of an aggressive management of insulin therapy and CHO integration strategy during prolonged endurance competition in athletes with type 1 diabetes Autori: E. Gamarra1, A. Benso1, L. Nollino2, M. Miccio3, C. Agnoli4, M. Sudano5, M.Vasta5; 1Medical Science, Endocrinology, Diabetology and Metabolic Unit, University of Turin, Turin, Italy, 2UOC Malattie Endocrine, del Ricambio e della Nutrizione, AULSS 2 della Marca Trevigiana, Treviso, Italy, 3freelance Nutritionist, Garda (Vr), Italy, 4Fellow Athlete with Type 1 Diabetes and former President of Italian Non-Profit Organization "Diabetenolimits", Garda (Vr), Italy, 5 Diabetes and Endocrinology Unit AV1, General Hospital, Urbino, Italy.