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Arriva 'Un respiro di salute', campagna sull'aerosolterapia

Obiettivo informare sul ruolo dell'aerosolterapia nella cura delle patologie dell'apparato respiratorio di bambini, adulti e anziani. Materiali informativi negli studi medici, nelle farmacie e sul sito www.federasmaeallergie.org

Maria Rita Montebelli
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E' arrivato l'inverno, e con esso le patologie dell'apparato respiratorio che colpiscono i bambini, anche molto piccoli, e gli adulti di tutte le età. Il ricordo dell'aerosol è nella mente di tutti e nei ricordi della nostra infanzia, ma non tutti conoscono esattamente il significato di aerosolterapia e quali evoluzioni tecnologiche hanno permesso di portare oggi ad una migliore efficacia di questa metodologia. Per educare e informare i cittadini sul ruolo dell'aerosolterapia nella cura delle patologie delle alte, medie e basse vie respiratorie FederAsma e Allergie Onlus hanno realizzato la campagna educazionale 'Un Respiro di Salute'. “Federasma e Allergie Onlus è da sempre a fianco del paziente con l'obiettivo principale di aiutarlo nella ricerca di informazioni corrette e utili per la sua salute: attraverso il nostro numero verde sono molte le domande che giungono rispetto all'opportunità di utilizzare o meno dispositivi come l'aerosol tradizionale per gestire le patologie respiratorie che colpiscono i bambini (raffreddore, otiti, sinusiti, faringiti ma anche asma, bronchiti, forme allergiche), come anche gli adulti. La campagna 'Un respiro di salute' inizia nel 2018 e proseguirà nel 2019 con appuntamenti tematici sulle allergie, otiti e tematiche estive ed autunnali. Con questa campagna vogliamo mettere a disposizione strumenti informativi esaustivi che ci permettano di fornire risposte validate ma fruibili, obiettivo prioritario per la nostra Federazione”, sottolinea Carlo Filippo Tesi, presidente di FederAsma e Allergie Onlus. La campagna educazionale, resa possibile grazie al contributo non condizionato di Chiesi Italia, la filiale italiana del Gruppo Chiesi, parte quest'anno attraverso la divulgazione di locandine informative e del leaflet 'Vademecum sull'aerosolterapia - I benefici per il paziente', distribuiti presso gli studi medici, in farmacia, scaricabili dal sito www.federasmaeallergie.org o visualizzabili direttamente sul cellulare utilizzando il QRcode dedicato. Fare chiarezza sul termine 'aerosolterapia'. L'aerosolterapia è una modalità di somministrazione di farmaci e presidi terapeutici che vengono trasformati in aerosol. Con l'aerosolterapia il trattamento viene rilasciato direttamente nelle vie aeree, nella zona da curare, ed è possibile ottenere effetti terapeutici più rapidi, si somministrano dosaggi di cura inferiori a quelli necessari con una terapia orale o iniettiva con un minor rischio di effetti indesiderati. Appartengono a questa classe di dispositivi: gli spray predosati, gli inalatori a polvere secca e i nebulizzatori. Accanto agli spray predosati e agli inalatori a polvere secca che erogano dosi prestabilite di farmaco impiegati nelle terapie per patologie respiratorie croniche, sono gli aerosol tradizionali, i nebulizzatori (sistemi che nebulizzano il farmaco), i dispositivi ad essere nell'immaginario comune, ma dei quali poco si conosce sull'evoluzione tecnologica degli ultimi anni e sui numerosi ambiti in cui possono essere impiegati. I nebulizzatori risultano, infatti, particolarmente adatti ai bambini e adulti di tutte le età, sono indicati per ogni stadio anche severo e acuto della patologia respiratoria e permettono una terapia indolore, non invasiva, semplice, intuitiva e facile da utilizzare. La nebulizzazione 'taglia' il farmaco su misura. La nebulizzazione oggi è in grado di erogare le soluzioni fisiologiche e/o farmacologiche in particelle di differenti dimensioni; ciò permette alla terapia di arrivare velocemente nelle alte, nelle medie e nelle basse vie respiratorie in base alla zona dell'apparato respiratorio da raggiungere, con dosi minori rispetto a quelle assunte per via sistemica. Questo risultato si raggiunge anche grazie all'impiego di accessori studiati per rispondere alle differenti necessità: docce nasali per le alte vie respiratorie, maschera per le alte, medie e basse vie respiratorie e boccaglio per le basse vie respiratorie. Tanti vantaggi con un'unica soluzione. Grazie alla nebulizzazione si possono combinare più terapie, rendendo possibile una cura personalizzata, anche ad alte dosi. Questa metodologia:   • è efficace indipendentemente dalla capacità di coordinare le fasi di erogazione e inalazione del farmaco; • rassicura mamma e papà perché la nebbia che si genera permette di visualizzare la terapia che si sta assumendo; • si può utilizzare per la cura delle patologie croniche a diversi stadi di severità e per quelle stagionali; • può essere fatta in ogni luogo; • rispetta l'ambiente, non contenendo propellenti, in particolare sostanze dannose per l'ozono. I campi di applicazione della nebulizzazione. Con l'inverno ormai protagonista, la nebulizzazione diventa un'alleata per fronteggiare le patologie dell'apparato respiratorio che colpiscono in queste settimane i bambini, anche molto piccoli, e gli adulti di tutte le età. “I virus parainfluenzali sono causa di molte patologie delle alte vie aeree: raffreddore, tosse, mal di gola che comportano sintomi fastidiosi e anche dolorosi. L'impatto negativo sulla qualità di vita di tali patologie è alto. Il raffreddore è il più frequente, non è pericoloso, ma non deve essere sottovalutato né trascurato: molte riniti evolvono, infatti, in complicanze soprattutto nei soggetti più delicati - afferma il professor Fabrizio Pregliasco, virologo e ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell'Università degli Studi dell'Università di Milano e Direttore Sanitario dell'IRCCS Galeazzi di Milano - La nebulizzazione può essere una valida metodologia per curare i sintomi evitando le complicanze: in particolare, in combinazione con la doccia nasale, si igienizza la cavità nasale, colpita da ostruzione causata da muco e catarro. In questo modo è possibile ridurre il rischio che il virus si estenda, andando sempre più giù, causando complicanze quali sinusite (la più frequente), otiti e laringotracheobronchiti (soprattutto nei bambini) o patologie delle basse vie aree (più frequenti nei soggetti anziani)”. Le forme parainfluenzali, che colpiscono naso, orecchie e gola, possono essere fattore di riacutizzazione della rinosinusite che può arrivare a protrarsi per tutto l'anno. “I virus respiratori in queste settimane sono la regola e colpiscono indistintamente adulti e bambini. Spesso ad essere coinvolto è tutto il distretto delle alte vie respiratorie. Rhinovirus e virus parainfluenzali penetrano nella mucosa respiratoria aumentando la produzione di muco, causando edema, occludendo i seni paranasali che, ostruiti, favoriscono il processo infiammatorio. In questi casi possiamo curare le conseguenze e il sintomo più evidente: la tosse - sottolinea il professor Gian Luigi Marseglia, presidente della Conferenza permanente delle scuole di pediatria, presidente eletto della Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica (Siaip) e direttore della Clinica Pediatrica Università di Pavia-Fondazione IRCCS Policlinico 'San Matteo' di Pavia - L'utilizzo della nebulizzazione con l'erogazione di molecole di farmaco che si vaporizzano in particelle di dimensioni adeguate, permette di disinfiammare la mucosa e di poter tornare a respirare. Il lavaggio nasale, in particolare, con soluzioni fisiologiche, consente di raggiungere le cavità dei seni paranasali rimettendoli rapidamente in comunicazione con il naso e ripristinando un corretto respiro”. Tra gli organi colpiti durante la stagione influenzale c'è da segnalare l'apparato uditivo con il manifestarsi di otiti soprattutto nel target pediatrico. “Quasi l'80 per cento degli adulti ha presentato un episodio di otite da bambino ed i mesi invernali sono particolarmente pericolosi per i pazienti pediatrici. La tuba di Eustachio, nell'infanzia più corta e orizzontale, agevola il passaggio di batteri, virus, funghi. È importante, per intervenire tempestivamente, porre attenzione ai sintomi: dolore e suppurazione dell'orecchio, riduzione dell'udito, febbre e, soprattutto nel bambino, pianto, malessere generale, stanchezza e affaticamento, in modo da evitare i rischi di un'otite media acuta che, se trascurata, può portare anche alla trombosi dei seni cavernosi endocranici - chiarisce il dottor Alberto Macchi, dirigente primo livello Asst Sette Laghi Varese Clinica di Otorinolaringoiatria, Università degli Studi dell'Insubria e presidente dell'Accademia italiana di rinologia (Iar) - La medicina oggi si avvale di metodologie non invasive di cura come la nebulizzazione che contribuiscono a decongestionare le mucose nasali, a ridurre le secrezioni e a migliorare lo stato di salute. Nel bambino affetto da otite, in particolare la doccia nasale permette una migliore efficacia a livello nasale per le patologie otologiche”. Non si deve, infine, dimenticare che il periodo invernale favorisce il rischio di wheezing nei bambini fino a 5 anni di età e di riacutizzazioni per coloro che soffrono di patologie respiratorie croniche come ad esempio asma e broncopneumopatia cronico ostruttiva (Bpco). Mettere in atto accorgimenti per limitare tale rischio deve essere un obiettivo per questa categoria di pazienti. “Il broncospasmo, comunemente conosciuto anche come wheezing è una situazione che, se diagnosticata tempestivamente e opportunamente curata, può essere adeguatamente gestita. È un dato di fatto che il ripetersi di crisi e difficoltà respiratoria del paziente pediatrico porti a una naturale preoccupazione dei genitori con forti ripercussioni sulla qualità di vita non solo del bambino ma della famiglia stessa - sottolinea il professor Giorgio Piacentini, ordinario di Pediatria, Università di Verona, direttore Uoc di Pediatria, Aoui di Verona, direttore Scuola di specializzazione in Pediatria, Università di Verona e presidente della Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (Simri) - Nell'approccio terapeutico al bambino con broncospasmo virale o con asma, è importante ribadirlo, è fondamentale ricorrere a modalità che siano efficaci ed adatte al bambino. La nebulizzazione di oggi, è in grado di veicolare correttamente la terapia erogando il farmaco in particelle di dimensioni adeguate a raggiungere l'organo bersaglio dove svolgere l'azione curativa”. “La nebulizzazione richiede al paziente un minino sforzo collaborativo: il paziente deve solo respirare. Questo rappresenta un aspetto importante nella terapia delle patologie respiratorie croniche come l'asma e la Bpco che possono affliggere anche pazienti in età pediatrica (l'asma) o anziani (la Bpco) - afferma il professor Federico Lavorini, ordinario di Malattie dell'Apparato Respiratorio presso l'Università degli Studi di Firenze, direttore della Struttura organizzativa dipartimentale complessa di Pneumologia e Fisiopatologia Toraco-Polmonare presso l'Ospedale di Careggi, Firenze - La nebulizzazione è un vero e proprio sistema di cura con accessori (compressori, ampolle, boccagli, mascherine) che vengono utilizzati in funzione della patologia da trattare e soprattutto in base alle caratteristiche del paziente che spesso ha capacità di coordinamento limitate, come i bambini, o compromesse, come gli anziani. Le 'Linee guida' internazionali raccomandano l'uso della nebulizzazione per il trattamento delle malattie ostruttive come l'asma e la Bpco, in particolare nelle forme gravi e durante gli episodi di riacutizzazione”. Attraverso la campagna 'Un respiro di salute' si vuole fornire al pubblico un'informazione corretta sull'impiego dell'aerosolterapia. Il progetto proseguirà per tutto il 2019 con appuntamenti tematici su allergie, otite, patologie estive e autunnali. (EUGENIA SERMONTI) Per maggiori informazioni è possibile scaricare il 'Vademecum sull'aerosolterapia - I benefici per il paziente' dal sito www.federasmaallergie.org

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