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"E' un'apertura storica per le donnema sono ancora tante le polemiche"

Daniela Galliano, direttrice del centro IVI di Roma commenta il provvedimento del governo Macron sulla procreazione medicalmente assistita (Pma) che si sta cercando di rendere possibile per tutte le donne francesi

Maria Rita Montebelli
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La promessa fatta da Emmanuel Macron durante la campagna elettorale del 2017 si avvia verso la realizzazione: il Consiglio di Stato e il Consiglio dei ministri hanno infatti approvato il progetto di revisione della legge francese sulla bioetica. Tra i principali punti che la riforma si propone di realizzare, la possibilità per tutte le donne francesi di ricorrere gratuitamente alla procreazione medicalmente assistita (Pma), poiché come recita il testo, si vorrebbe garantire l'accesso a questa pratica a “qualsiasi coppia formata da un uomo e una donna, o due donne o qualsiasi donna non sposata”. “Per la Francia questo è sicuramente un passo in avanti verso un'apertura storica – afferma la dottoressa Daniela Galliano, direttrice del centro IVI di Roma – La possibilità per le coppie di donne di poter usufruire di trattamenti di fecondazione assistita permetterebbe a molte coppie di non dover più recarsi all'estero, in Paesi in cui queste tecniche sono permesse da tantissimi anni anche per le donne single o coppie lesbiche. Un altro aspetto molto importante è la possibilità di preservare ovociti anche per ragioni non mediche – prosegue Galliano - Questo è un traguardo molto importante, poiché la preservazione della fertilità può permettere alle donne, in un'epoca in cui i figli si fanno sempre più tardi a causa dei mutamenti della società e delle nuove esigenze delle donne, di decidere del proprio destino in maniera più autonoma, potendo scegliere di ricercare una gravidanza nel momento in cui lo dovessero ritenere più opportuno”. Una presa di coscienza dei profondi cambiamenti della società francese – e non solo – che sicuramente non mancherà di generare polemiche e accesi dibattiti all'interno dell'Assemblea nazionale. Qui il provvedimento verrà discusso in autunno, ma dai partiti conservatori già si levano le prime voci di dissenso. (MATILDE SCUDERI)

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