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Una strada più semplice per la terapia della SLA

La nuova formulazione liquida, che aiuta a superare le difficoltà di deglutizione di chi soffre di questa malattia neurodegenerativa che in Italia colpisce ogni giorno tre persone

Maria Rita Montebelli
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Il caso recente della manifestazione sotto il Parlamento ha riportato alla ribalta, anche per la morte di uno dei manifestanti, il problema della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), la drammatica malattia neurodegenerativa dalle terribili conseguenze: la perdita progressiva e irreversibile della normale capacità di deglutire (disfagia), parlare, muoversi e respirare. La denutrizione è la più temibile conseguenza dell'impossibilità di deglutire. Le funzioni cognitive sono risparmiate dalla malattia, cosicché la mente resta vigile, prigioniera in un corpo che diventa via via immobile. C'è un solo farmaco autorizzato nella SLA, il riluzolo, che rallenta la progressione della malattia e prolunga la vita dei pazienti. Ma finora il riluzolo era disponibile solo in compresse, una formulazione difficile se non impossibile da deglutire. Per risolvere questo problema, è stata messa a punto la prima formulazione liquida di riluzolo. Grazie a questo ritrovato, frutto della ricerca italiana, un maggior numero di pazienti con SLA non dovrà rinunciare alla cura e trarrà da essa il massimo beneficio in ogni fase della malattia. Il problema ‘disfagia' nella SLA ha un pesante impatto sull'assunzione delle terapie perché i farmaci solidi, siano essi in compresse o in capsule, sono comunque difficilissimi da deglutire. L'unica terapia. Il Riluzolo è l'unico farmaco autorizzato nella SLA in grado di prolungare la vita dei pazienti e posticipare il ricorso alla ventilazione assistita. Purtroppo, però, il Riluzolo è disponibile solo in forma di compresse, che peraltro devono essere assunte due volte al giorno. Per consentire al paziente di assumere il trattamento, occorre frantumare le compresse in modo da limitare i problemi nella deglutizione, ed è consigliabile l'assunzione durante il pasto. Ma i frammenti di farmaco restano comunque sempre più difficili da deglutire. Questi problemi sono estremamente frustranti per il paziente e per chi lo assiste, e la sfiducia e lo scoraggiamento che ne derivano possono indurre il paziente a rinunciare alla cure. Nei pazienti in fase più avanzata, in cui la deglutizione è ormai impossibile, si deve ricorrere alla nutrizione artificiale. In questi casi, i frantumi di farmaco vengono introdotti nella sacca contenente l'alimento artificiale, ma spesso ostruiscono il tubo che porta l'alimento verso lo stomaco. Per questi motivi, lo sviluppo della prima formulazione liquida di Riluzolo rappresenta un'importante innovazione per il trattamento dei pazienti con SLA: frutto della ricerca italiana, la forma liquida di Riluzolo è stata messa a punto da Italfarmaco, azienda leader nel settore farmaceutico. La nuova formulazione può essere facilmente deglutita o somministrata con il nutrimento artificiale, ed è quindi di estremo vantaggio nel trattamento della SLA in ogni fase della malattia. Grazie a questo ritrovato, un maggior numero di pazienti italiani con SLA non dovrà rinunciare alle cure e potrà trarre da esse il massimo beneficio. La SLA colpisce 10 persone ogni 100 mila abitanti e attualmente sono circa 5 mila i malati in Italia. (M. M.)

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