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Sanremo 2019, Baglioni e la polemica sul televoto: tsunami sovranista alla Rai, cosa vuol cambiare

Gino Coala
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Lo tsunami sovranista che ha già travolto la politica italiana rischia di coinvolgere anche il Festival di Sanremo, andando a scardinarlo nel cuore più profondo. La vittoria del rapper Mahmood ha scatenato feroci polemiche sul voto della Giuria d'onore, infarcita di personaggi dichiaratamente di sinistra, che ha ribaltato l'orientamento del televoto. Un sistema ibrido che ha dimostrato di non funzionare, perché il potere nelle mani dei pochi membri delle giurie ha potuto di fatto annullare la volontà popolare. Un problema che lo stesso direttore artistico Claudio Baglioni non ha potuto negare il giorno dopo la finalissima dell'Ariston. Leggi anche: Sanremo, il giallo sul televoto dietro il trionfo di Mahmood: il golpe della giura Anche se Baglioni non ha ancora idea se il prossimo anno guiderà ancora il carrozzone sanremese, ha voluto lanciare una proposta alla Rai, una seria revisione del regolamento di voto che potrebbe far storcere il naso agli addetti ai lavori della musica: "O il Festival diventa di nuovo deciso da giurie ristrette di addetti ai lavori, o questa mescolanza rischia di essere discutibile. Se il Festival volesse essere una manifestazione popolare - aggiunge - potrebbe essere gestita solo dal televoto. È uno po' lo specchio di quel che sta accadendo oggi no?".

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