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Lo studio dell'Università di Miami: il clima influenza il nostro linguaggio

Federica Villa
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Il clima non influenza solo l'umore ma anche il linguaggio. Secondo uno studio dell'Università di Miami, condotto dal professor Caleb Everett, le lingue parlate dipendono in gran parte dall'umidità o dalla secchezza dell'ambiente in cui si vive. Lo studio, a cui hanno partecipato anche scienziati tedeschi e olandesi, all'inizio ha preso in esame 3.700 lingue del mondo. Poi il campo è stato ristretto a 629, concentrando gli studi, in particolare, sulle tonalità più complicate da categorizzare. Il cinese e l'africano - Le lingue tonali, come il cinese per esempio, si sono formate dove c'è più umido. Una maggiore umidità favorisce lo sviluppo della pronuncia di alcune sillabe che altrimenti, in presenza di aria secca, non si riuscirebbero a dire. Senza la viscosità del muco che si ha solo in ambienti umidi dunque, i cinesi non parlerebbero con i suoni acuti a cui siamo abituati. E così si spiega anche perché gli africani, abituati a vivere in territori aridi, hanno una voce più alta ma anche più incisiva e più marcata.

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