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Credi in Dio? Ecco come cambia il tuo cervello

Matteo Legnani
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In parole povere si dice che "chi crede in Dio è più buono". Convinzione che ora pare suffragata anche da uno studio scientifico pubblicato sulla rivista Plos One riportata dal quotidiano britannico The Indipendent. I ricercatori hanno condotto otto esperimenti su un numero di persone-cavia variabile tra 159 e 527 e hanno riscontrato che le persone che si dichiarano convintamente religiose sono più empatiche rispetto a quelle che non credono. Ossia tendono a reprimere un'area usata per il pensiero analitico e ad attivare quella responsabile dell'empatia, cioè del "sentire sociale" che consente una maggiore comprensione e accettazione dell'altro. Secondo gli autori dello studio, il cervello umano usa abitualmente due diverse "reti" di neuroni: una "analitica", che permette di pensare in modo critico, e una "Rete" sociale, che invece permette una maggior comprensione delle cose dal punto di vista emotivo.

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