Orgasmo femminile, l'esperimento: perché le donne all'apice del godimento sopportano di più il dolore
Un decisivo tassello per stabilire tutta la verità sull'orgasmo femminile arriva da uno studio americano condotto in risonanza magnetica funzionale (fMRI). Altissima tecnologia, insomma, per conoscere al meglio il piacere femminile. Come riporta Focus, la neuroscienziata Nan Wise della Rutgers University (New Jersey) è riuscita a reclutare 10 donne disposte a raggiungere l'orgasmo, prima attraverso masturbazione e poi stimolate dal compagno, in una fMRI, mentre la loro attività cerebrale veniva monitorata a intervalli di 20 secondi prima, durante e dopo l'apice del piacere. Una sorta di stabilizzatore per la testa, inoltre, ha permesso di raccogliere dati che sono considerati affidabili. L'esperimento ha portato a due importanti scoperte. La prima è la spiegazione scientifica al perché le donne sono meno sensibili al dolore durante l'orgasmo (l'abilità di sopportare un pizzicotto al dito aumenta fino al 75%). La ragione è dovuta al fatto che all'apice del godimento, il nucleo dorsale del rafe diviene particolarmente attivo. Quest'area cerebrale è implicata nel rilascio di serotonina, un neurotrasmettitore che ha un effetto analgesico, e che dunque permette di sopportare meglio il dolore. Inoltre, anche il nucleo cuneiforme, una parte del tronco encefalico coinvolta nel controllo sul dolore, è parso molto attivo durante l'orgasmo con effetti altrettanto analgesici. Per approfondire leggi anche: Tutti i segreti del clitoride in un video di 35 secondi La seconda scoperta, in verità, equivale alla cancellazione di un luogo comune: quello secondo cui il cervello femminile debba scordare distrazioni e preoccupazione per raggiungere l'orgasmo. L'fMRI ha rivelato che molte aree coinvolte nella memoria, nel controllo delle emozioni, nel movimento e nelle sensazioni si sono attivate in modo crescente durante la stimolazione, fino a un picco di attivazione durante l'orgasmo, seguito da un calo subito dopo. Insomma, l'attività cerebrale non è affatto una "nemica" dell'orgasmo femminile.