Medicine, gli italiani sono dipendenti dai farmaci: l'errore che va commesso
È un dato ufficiale: gli italiani hanno sempre più paura delle malattie, per questo consumano sempre più farmaci e li assumono quotidianamente, ed uno su quattro li compra senza consultare il medico. Sono anziani e giovanissimi le categorie che abusano maggiormente delle sostanze chimiche, ma lo scorso anno nel nostro Paese, tutti i santi giorni, in media ogni persona, inclusi i bambini, ha assunto 1,7 dosi di farmaco, cioè quasi due compresse al giorno di un principio attivo per l' intero corso del 2017, e il 66,2% di questi medicinali risulta erogato a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), mentre il restante 33,8% è relativo a quelli acquistati direttamente dal cittadino. Leggi anche: Vitamine e integratori in pillole, ecco cosa evitare e gli errori da non commettere Lo afferma il Rapporto Nazionale sull' uso dei Farmaci presentato la scorsa settimana dall' Aifa (Agenzia italiana del Farmaco) sottolineando che una impennata di tale tipo di consumo non era stata registrata da anni, e l' età prevalente in questa abitudine alla terapia quotidiana è stata individuata nella fascia di popolazione tra i 15 e i 64 anni, con una prevalenza delle donne rispetto agli uomini, con una differenza tra i sessi del 10%. Tra i bambini invece, il consumo è maggiore nei maschi rispetto alle femmine, 50,7% contro 48,9%, con un picco elevato nel primo anno di età, e la metà totale dei bambini ha ricevuto almeno una prescrizione terapeutica durante l' anno. I farmaci più consumati dagli italiani sono quelli per il sistema cardiovascolare, seguiti dai farmaci dell' apparato gastrointestinale e del metabolismo lipidico, da quelli del sangue e organi emopoietici, per finire con quelli per l' apparato respiratorio. L' uso degli antibiotici, anche questo in aumento, è concentrato maggiormente nei primi quattro anni di vita e dopo i 70 anni, mentre quello degli psicofarmaci si conferma in crescita dopo i 35 anni in entrambi i sessi, con un picco di vendita durante i mesi estivi. L' ABUSO Nel report globale dell' OMS (Organizzazione Mondiale Sanità) è stato denunciato inoltre l' abuso spesso sconsiderato degli antibiotici, responsabile di aver creato ceppi di batteri resistenti al trattamento, portando così infezioni comuni, curate efficacemente da decenni, ad essere nuovamente letali per i soggetti che hanno sviluppato appunto la resistenza. L' Italia purtroppo s' impone tra i Paesi europei con il maggior consumo di antibiotici, addirittura doppio rispetto a Germania e Regno Unito, con un aumento del consumo del 20% negli ultimi 8 anni e, di conseguenza, con il più alto tasso di antibiotico-resistenza. L' automedicazione è la maggiore responsabile di tale situazione, poiché gli antibiotici vengono assunti da molti per contrastare qualunque infezione o infiammazione, da un raffreddore al mal di gola o all' influenza, senza nemmeno sapere che se una malattia è di origine virale, gli antibiotici sono praticamente inutili ed inefficaci per debellarla, perché queste molecole agiscono solo ed esclusivamente nei confronti dei batteri. Il mito del benessere e il timore delle malattie hanno accentuato in questi anni l' uso dei farmaci, facendo correre le persone ad acquistare il rimedio più facile, veloce e di rapido effetto, da tenere sempre in casa a portata di mano, ma il passo fra l' uso e l' abuso è diventato brevissimo, portando spesso ad una vera e propria dipendenza oltre che fisica, anche psicologica. Si calcola che ogni anziano di età superiore ai 75 anni, abbia dalle 10 alle 12 confezioni di farmaci sul comodino della camera da letto, a cui spesso ricorre sbagliando due volte su quattro le dosi e la posologia. L' utilizzo esagerato e non pertinente di farmaci rispetto alle reali necessità può paradossalmente favorire l' insorgere di altre patologie, le quali, associate a quelle preesistenti da curare, si sovrappongono l' una con l' altra, rendendo difficoltosa la loro diagnosi clinica. È il caso, per esempio, dell' emicrania da uso eccessivo di farmaci di tipo analgesico, i quali, assunti per alleviare il mal di testa, ne provocano uno "di reazione", ovvero una condizione di cefalea cronica e quotidiana, che può risultare anche molto più dolorosa di quella comune. Il mal di testa di reazione è una malattia considerata grave, invalidante ed oggi ben caratterizzata, che rappresenta un problema a livello mondiale, ed oggi è considerata il terzo tipo più diffuso di cefalea. L' abuso di farmaci consiste nell' assunzione costante, ripetuta ed eccessiva di medicinali di vario genere, ed in Italia negli ultimi 15 anni il loro consumo è aumentato del 60%, e molte persone non possono fare a meno di usarli quotidianamente. DOSI ECCESSIVE A causare la dipendenza non è il farmaco in sé, perché queste molecole, se assunte nelle giuste dosi e nelle adeguate condizioni psicofisiche, sono programmate per curare e risolvere i problemi di salute che affliggono un paziente; ad essere potenzialmente dannosi sono le dosi eccessive che vengono ingoiate, i tempi di assunzione e quando si fa ricorso al farmaco sempre più spesso e senza alcun controllo, quando cioè si sviluppa una dipendenza psicofisica che può avere conseguenze anche gravi. Gli psicofarmaci, per esempio, sono il secondo tipo di medicinale più venduto, dopo gli antinfiammatori, ed i sonniferi per dormire vengono spesso associati agli ansiolitici per sentirsi meno stressati, quindi è facile che si creino interazioni tra le due molecole, con vere e proprie dipendenze che si instaurano rapidamente. Insorge di fatto la cosiddetta "tolleranza", cioè la necessità di alzare le dosi del farmaco per ottenere l' effetto desiderato, insieme al "craving", cioè l' impulso a pensare in continuazione a come e quando prendere il farmaco, facilitando l' insorgere dell' astinenza, ovvero l' indole a sviluppare sentimenti negativi nelle ore lontane dalla sua assunzione. Una persona in crisi di astinenza da psicofarmaci può riscontrare insonnia, nervosismo, tensione emotiva, umore depresso o euforico, mentre a livello fisico si presentano problemi motori, disfunzioni sessuali, tachicardia, aritmia e cognizione ridotta. Non solo. Assumendo determinate tipologie di medicinali, quali i Fans, gli antinfiammatori per eccellenza, in dosi proibite, è possibile danneggiare il fegato a causa delle loro reazioni tossiche, ed i primi sintomi di allarme a cui prestare attenzione sono la dispepsia e la sensazione di "bocca amara". Insomma, i medicinali sono un' arma meravigliosa per combattere e debellare malattie lievi e gravi, l' importante è usarli secondo prescrizione medica e nelle dosi e nei tempi indicati, ed evitarne quindi l' abuso, perché la tossicità indotta dalle dosi sbagliate od eccessive di queste straordinarie molecole può avere effetti simili all' avvelenamento, con conseguenze che, come è noto, a volte possono essere anche mortali. di Melania Rizzoli