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Pistola al peperoncino, ecco come funziona

Davide Locano
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La prima e per ora unica vittima maschile della mia nuova pistola al peperoncino è il mio fidanzato, che da un quarto d'ora consuma una spugna intrisa di sgrassatore per pulire il muro della terrazza dalla macchia rosso sangue del proiettile. Ho sparato contro un bersaglio fatto di giornali incollati fra loro e appesi al muretto, uno sarà sufficiente mi son detta. Non è andata così: la carica ha frantumato i giornali e il liquido viscoso è colato fino al pavimento. È denso, un rosso che sembra mestruazioni, se lo si tocca lascia sulle dita un leggero calore, all'olfatto sembra colla, e basta annusarlo perché la gola si irriti. Poi, partono gli starnuti. La velocità del getto è di 180 chilometri orari, una prima palla tirata di malavoglia da Roger Federer (quella del modello che ho preso, il GA 2, ma i modelli più elaborati arrivano fino a 350, come Vettel a tutta in rettilineo), si sente un “clac” e un leggero rinculo. Costa 49 euro, è piccoletta; il modello più evoluto, invece, il JPX4 LE, ne costa 579 e ha costi simili a una semiautomatica da donna, tipo la Beretta Pico, arma vera, calibro 9 corto, da borsetta. MEGLIO DELLO SPRAY Al contrario dello spray al peperoncino, che è gassoso, si vaporizza, si diffonde e in un ambiente chiuso può fare danni anche a chi non c'entra niente, la pistola al peperoncino ha un innesco pirotecnico, a propulsione. Il getto, che parte da otto minuscoli fori in cima alla canna, arriva concentrato in un minimo diametro e quindi colpisce solo l'obiettivo: dito indice sul grilletto, si mira (alcuni modelli hanno anche il puntatore laser), e si preme con forza. Meglio se l'aggressore viene colpito al viso, ovviamente, perché la composizione della sostanza irritante, il Piexol, è una miscela a base di peperoncino di cayenna, la sostanza infiammatoria più efficace tra quelle disponibili, e agisce su naso, occhi, pelle, mucose, «aumentando la trasmissione nervosa del dolore», si legge sulle istruzioni. I sintomi, immediati, sono tosse, spasmi, nausea, lacrimazione, disorientamento e irritazione. Gli effetti terminano entro un'ora. «Ne abbiamo vendute 15mila l'anno scorso», spiega Gionata Lenzi di Midifendo.it, start up di Ponsacco (Pisa) che distribuisce in tutta Italia la pistola, prodotta in Svizzera. «Abbiamo dovuto chiedere alla ditta di adattarsi alla nostra legge (Regolamento n. 103 del 12 maggio 2011, ndr). In Svizzera e anche in Germania, per esempio, la distanza massima da cui è legale sparare è di 7 metri, da noi solo di 3. Le GA 2 non sono considerate armi e quindi sono acquistabili ovunque, il nostro sito è il primo e-commerce italiano, e si possono portare senza bisogno di licenza o porto d'armi». Se da una parte quindi il mercato di armi non letali va alla grande (lo spray l'anno scorso era a 30/40mila pezzi, quest'anno il numero è raddoppiato; per il 70% i clienti sono uomini che acquistano per mogli e figlie; a sorpresa, le vendite online sono minime: gli acquirenti vogliono informazioni quindi di solito lo comprano in ferramenta, farmacia o in tabaccheria) e la crescita è costante, racconta ancora Lenzi, dall'altra, però, la diffusione è difficile «perché ci è vietata la pubblicità sui siti, per esempio Google e Facebook. Queste aziende hanno una politica interna che vale per tutto il mondo. E in Inghilterra, per esempio, questo genere di autodifesa è illegale. Il pericolo, sostengono, è che una pubblicità su un sito italiano si diffonda ovunque». In altri Paesi in cui spray e pistola sono legali, però, i numeri sono ben più alti: in Germania lo spray al peperoncino ha raggiunto i 6 milioni di pezzi all'anno, in Francia 4,5 e in Spagna 3,5. E le pistole viaggiano sui 60/70mila. «L'impennata», prosegue Lenzi, «l'abbiamo avuta quando ad Agosto una ragazza, nella metro di Milano, si è salvata dall'aggressore tirando fuori dalla borsa lo spray urticante. La gente ha cominciato a capire che il pericolo è reale e che lo strumento è efficace». LE MINACCE I rischi sono due: il primo è quello delle “cineserie”. È vero che il peperoncino non è un proiettile, ma se il gas delle bombolette è infiammabile, è illegale e può diventare letale. Il secondo è che di usarlo venga in mente anche agli aggressori: lo si trova facilmente, lo si può portare in giro, è efficace quanto un'arma e non ammazza. Scippi e rapine diventerebbero duelli a chi tira per primo, il far west al peperoncino. Guardo di là dal vetro, dopo venti minuti il muro ha ancora una spessa ombra rosa, del tutto non viene via, niente da fare. È un avvertimento: aggressori, occhio, rimarrete rosa in faccia per sempre. di Costanza Cavalli

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