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Aspirina, perché non bisogna rifiutarla: tutti i guai di salute che aiuta a mantenere lontani

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Davide Locano
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È il farmaco più conosciuto al mondo, scoperto dal chimico francese Charles Frédéric Gerhardt nel 1853, ma il cui preciso meccanismo d'azione fu conosciuto solamente nel 1970. L'Aspirina, chimicamente nota come acido acetilsalicilico, è un farmaco antinfiammatorio non steroideo (Fans), comunemente usato come antipiretico, come analgesico per dolori lievi, per le cefalee, per le piccole flogosi, per i sintomi influenzali, ed è classificato come antiaggregante per il suo effetto fluidificante del sangue, per cui, utilizzato a piccole dosi e a lungo termine, blocca irreversibilmente la aggregazione delle piastrine e quindi la formazione di trombi, per cui previene gli attacchi cardiaci, evitando quindi infarti del miocardio, eventi ischemici ed ictus cerebrali. Leggi anche: L'ultimo studio sull'Aspirina: protegge anche lo stomaco Il nome “Aspirin” fu coniato dalla Bayer, l'azienda farmaceutica produttrice, poi volgarizzato in diverse lingue, ed oggi si trova in commercio con i nomi di Ascriptin, CardioAspirin, Aspegic, Aspidol, Flectadol e diversi altri composti. Gli effetti collaterali più indesiderati, specialmente ad alti dosaggi per assunzione a stomaco vuoto, riguardano il tratto gastrointestinale, dove si possono avere ulcere ed emorragie, ma gli effetti benefici dell'aspirina sono talmente tanti e straordinari, da essere spesso prescritto in forti dosi immediatamente dopo attacchi cardiaci acuti, perché in grado di sciogliere in tempo anche le più complicate occlusioni coronariche. Una famosa ricerca del 2010, eseguita alla Oxford University su 25mila pazienti, ha mostrato inoltre, che una bassa dose di acetilsalicilico, 75mg, assunta quotidianamente per un periodo tra i quattro e gli otto anni, riduce sostanzialmente il tasso di morte di almeno un quinto per le comuni forme di tumori maligni, indipendentemente dal sesso, riducendo del 40% il rischio di cancro dell'intestino, del 30% quello dei polmoni, del 10% quello della prostata, del 60% per quello dell'esofago. RIDUCE IL CANCRO Mentre le riduzioni nel cancro al pancreas, stomaco, cervello, seno e ovaie sono state considerate probabili, anche se ancora difficili da quantificare, a causa dei ritardo dei dati, ma sulle quali fervono studi al riguardo. La notizia è che il mese scorso uno studio apparso sul New England Journal of Medicine, mette in guardia sull'assunzione della cardioaspirina negli individui che non presentano fattori di rischio vascolare, consigliando alle persone anziane e in buona salute di non fare uso di tale farmaco per proteggersi da infarto ed ictus, poiché, si legge nella ricerca, non trarrebbero alcun beneficio, anzi, sarebbero esposte ad effetti collaterali, elencando dati certificati dai quali emerge che tale comportamento non sarebbe utile alla riduzione degli eventi cardiaci. Cioè le persone completamente sane, secondo questo studio, non dovrebbero scegliere di prendere l'aspirina per ridurre il rischio cardiocircolatorio, e gli over-75 che la assumono quotidianamente, senza associare farmaci protettivi dello stomaco, sarebbero esposti a rischio di emorragie gravi e fatali. Per capire questa insolita e discutibile presa di posizione, che si riferisce soprattutto ai pazienti che assumono l'acetilsalicilico con auto-prescrizione, ossia senza controllo medico, e che hanno avuto effetti avversi, bisogna risalire al fatto che molte compresse di aspirina non sono gastroprotette, cioè non sono ricoperte da un film protettivo, quello che permette loro di passare indenni lo stomaco per poi sciogliersi nell'intestino, da dove poi agiscono in tutto l'organismo; questo perché la maggior parte delle aspirine, per avere un effetto immediato, devono degradarsi al più presto una volta assunte, oppure essere prese già sciolte come quelle che effervono in un bicchiere d'acqua, mentre quelle protette hanno un effetto più lento e costante. A LUNGO TERMINE Ma per le terapie a lungo termine, quelle per intenderci preventive, è assolutamente necessario usare l'aspirina gastro-protetta, come è per esempio la CardioAspirin, che azzera il rischio gastrico di sanguinamento, a fronte di vantaggi ineguagliabili con qualunque altro principio attivo in commercio. Quindi rinunciare all'aspirina nei soggetti a rischio sarebbe una follia, poiché a tutt'oggi nessun altra molecola assicura una protezione certa dagli accidenti vascolari e soprattutto si è rivelato un principio attivo preventivo per molti tipi di tumori, quelli che insorgono a seguito di infiammazioni croniche non curate (colon, stomaco, pancreas, polmone, esofago, prostata, laringe, fegato, utero, ecc), le quali, se lasciate agire indisturbatamente, dopo diversi anni sono in grado di malignizzare e quindi di sviluppare il cancro. Negli Stati Uniti infatti, nei soggetti con familiarità di cancro del colon, ormai da diversi anni l'aspirina gastro-protetta viene prescritta a dosi quotidiane per ridurre il rischio di sviluppare il tumore, con risultati talmente incoraggianti da estendere questa terapia preventiva anche per altri tipi di tumori maligni. Quindi, le uniche controindicazioni all'aspirina sono l'allergia accertata all'acido acetilsalicilico e i difetti ematologici della coagulazione, perché ad oggi non esiste un altro farmaco che concentra in una sola pillola un effetto preventivo non solo cardiovascolare ma soprattutto oncologico, grazie alla sua potente azione antinfiammatoria che spegne le flogosi, ovvero quelle infiammazioni che oggi sono riconosciute avere un ruolo cruciale nello sviluppo delle malattie neoplastiche. Per tutti questi motivi la comunità scientifica si tiene stretta questa straordinaria molecola sintetizzata oltre 100anni fa, capace di curare indistintamente l'influenza, prevenire l'infarto, e ridurre il rischio di cancro. di Melania Rizzoli

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