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Farmacie false, come ti truffano sulla salute: l'imbroglio ai malati

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Gino Coala
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Alle volte indossano pure il camice bianco. Quello con il "caduceo" (il bastone alato con due serpenti attorcigliati attorno) stampato sul taschino. Si spacciano per esperti, dispensano consigli e suggeriscono rimedi. "Provi questo è un toccasana". "Per la ricetta facciamo uno strappo alla regola". "Questo lo produciamo noi la rimetterà in sesto". Più che farmacisti, però, sono imbroglioni. Leggi anche: Il farmaco che ti fa smettere di fumare: come annulla la dipendenza Furfanti, truffatori, delinquenti. È il fenomeno dell' abusivismo nelle professioni mediche, che tocca anche (e non marginalmente) i farmacisti tricolori. Danneggiando quelli onesti, quelli seri che non venderebbero mai una pillola di nascosto, quelli gabbati da un numero sempre più consistente di mascalzoni che si improvvisano colleghi. E che non hanno nessuna autorizzazione, non sono iscritti ad alcun albo. «C' è chi si finge laureato, chi vende medicine su internet senza licenza e chi agevola l' abusivismo nella professione, magari mettendo alla vendita persone abilitate solo come magazzinieri», ammette Andrea Mandelli, presidente dell' ordine dei farmacisti. Non è un problema da poco (specie nei primi due casi) anche perché tocca tutti. E i rischi per la salute? «Sono molto alti», spiega Annarosa Racca, numero uno di Federfarma Lombardia, «un farmaco è una sostanza che entra in contatto con le cellule e gli organi, è importantissimo essere informati su quello che assumiamo. Qualche anno fa mi capitò l' episodio di una ragazza che era morta dopo aver ingerito alcune pasticche comprate nel web. Lei credeva di usarle per dimagrire, invece è andata incontro alla fine più tragica». Ecco, basterebbe questo. Perché di episodi simili, purtroppo, ne sono pieni i giornali. Santoni che si spacciano per professionisti e rifilano intrugli che non curerebbero nemmeno un raffreddore. VIETATO FIDARSI «Abbiamo la fortuna di vivere in un Paese dove ogni medicinale viene tracciato con una cadenza precisa al millimetro e dove i costi, al banco, non sono nemmeno eccessivi. Perché mettersi in pericolo da soli?», continua Racca. Quando va bene (e incappi in un "farmacista" senza laurea che però ha letto almeno il foglietto illustrativo) non ti passa il mal di testa; quando va male (e ti capita solo uno sbruffone senza scrupoli) potresti anche rimetterci la pelle. «C' è poco da scherzare con queste cose». Già. E mica perché chi di dovere sta con le mani in mano. Macché. Semmai è vero il contrario. «Siamo molto vigili, cerchiamo di contrastare tutti i casi di cui veniamo a conoscenza: segnaliamo alle autorità, monitoriamo e denunciamo», afferma Mandelli. Il primo punto è proprio questo: di farmacisti attenti, di farmacisti per bene, ce ne sono tanti. Subito dietro, tuttavia, aleggia l' esercito di "furbetti" che ogni scusa è buona per fregare gli sprovveduti. La settimana scorsa ad Avellino le forze dell' ordine hanno scoperto una donna che gestiva una farmacia illegale, ovviamente senza lo straccio di un titolo certificato. Nella Chinatown di Milano, quest' estate, i militari hanno scoperchiato un arsenale di antibiotici, antinfiammatori e flaconi occultati. Di provenienza incerta e di vendita ancor di più, visto che chi li smerciava (facendosi credere un farmacista) era solamente un traffichino. Poi ci sono quelli che s' inventano un laboratorio alla bisogna nello scantinato di casa e preparano compresse in condizioni igieniche pessime.. «Noi svolgiamo un servizio di controllo praticamente giornaliero», commenta il maggiore Marco Datti dei Nas dei carabinieri. «Stiamo all' erta, verifichiamo a 360 gradi. Con la salute non si scherza». Appunto. Anche perché a rimetterci, alla fine, sono sempre i cittadini. Che si fidano e rimangono col cerino in mano. Due volte. «Prendiamo per esempio i farmaci che promettono diete rapide. Se non vengono calibrate a sufficienza le sostanze, se non sono confezionati con criterio, possono finire per causare gravi scompensi cardiaci o problemi fisici. Venduti in maniera abusiva sono doppiamente pericolosi, perché spesso il cliente non sa neanche cosa sta assumendo. Idem per gli integratori alimentari: se non si passa per la filiera tracciata dal Ministero, si rischia di trovarsi a bere miscugli dopanti quando invece si pensava di assumere sostanze non terapeutiche». FALSE PROMESSE Il risultato? La corsa finisce, prima del previsto. «Non esiste una regola generale in queste situazioni», chiosa Datti, «ma è importante che chi compra i farmaci abbia ben chiaro cosa sta acquistando e da chi lo sta facendo». Carpi: scoperta una farmacia abusiva con ricette false (marzo 2018). Pescara: blitz dei Nas, tre persone denunciate per esercito abusivo di una farmacia (maggio 2018). Lecce: anabolizzanti per un milione di euro nascosti in un box trasformato in farmacia illegale (luglio 2018). Sono alcuni titoli delle cronache locali di questi mesi. Gli uomini dell' Arma dei Carabinieri, da gennaio ad agosto, hanno condotto 2.166 operazioni: 37 arresti, otto chiusure immediate, sei milioni di euro di merce sequestrata. «C' è un' ottima intesa con le associazioni di categoria», fanno sapere i carabinieri, «il servizio farmaceutico italiano è tra i migliori al mondo, e questo va assolutamente detto. Ci sono le mele marce che infettano tutto il cestino». Meglio non rischiare. Non conviene per niente. di Claudia Osmetti

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