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Dieta dopo il cenone di Natale, Melania Rizzoli: attenzione al regime che vi manda in ospedale

Davide Locano
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Fare la dieta il giorno di Natale è stato impossibile, ma anche limitarsi prima e dopo è stato difficile, quando gli aperitivi per farsi gli auguri, con la fetta di panettone sempre in agguato, sono stati numerosi; per non parlare delle santificate cene di questi ultimi giorni di dicembre, che rischiano di farci arrivare alla Befana con i pantaloni che non vogliono più saperne di chiudersi. Così gli italiani sono in preda al panico dei chili di troppo, ed in massa finiscono in rete a consultare il "dottor Google" nella veste di dietologo fai-da-te per tentare di accedere a regimi alimentari a costo zero, in grado di sedare i sensi di colpa, quelli che nessun medico in carne ed ossa sarebbe in grado di azzerare con clemenza e senza sacrifici. Secondo un' analisi di Consulcesi Club, in collaborazione con il portale web Sanità Informazione, le diete più cliccate nel mese di dicembre sono state la dieta chetogenica, la Dukan, quella del gruppo sanguigno e quella del riso, con un picco elevato però per l' ultima arrivata, una novità assoluta, ovvero la "dieta del ghiaccio", che promette di bruciare centinaia di calorie e dimagrire... mangiando cubetti gelati. Leggi anche: Depressione, così il Natale può mandarti in tilt il cervello Personalmente ho verificato che non si trattasse di una fake news, perché la dieta del ghiaccio in realtà è stata proposta da un gastroenterologo del New Jersey, Brian Weiner, il quale sostiene che il nostro corpo consumi energia per sciogliere il ghiaccio assunto, bruciando appunto calorie, e che a sua volta i cubetti provochino un istantaneo senso di sazietà che induce a non consumare altro cibo al di fuori dei pasti principali. «Più ne consumi, più dimagrisci» è lo slogan lanciato dallo sconosciuto medico per pubblicizzare la sua nuova scoperta scientifica, la cui efficacia naturalmente non è supportata da alcuno studio ufficiale che avvalori tale algida teoria. L'induzione della termogenesi attraverso il consumo di ghiaccio infatti, rappresenta un potenziale rischio per la salute, poiché questa Ice Diet, pubblicata su Annals of Internal Medicine, suggerisce che tutto ciò che si mangia deve essere gelato, con preparati di ghiaccioli, cocktail, cubetti di frutta e verdura, o granite da gustare ogni volta che si ha fame, con l' accortezza di evitare gli alimenti ricchi di zucchero, mentre quelli light possono essere consumati a volontà, a patto che siano congelati. poche calorie Per esempio, con una mela da 100 kcal si possono preparare circa 3 ghiaccioli con mezzo litro di acqua, ed in questo caso le calorie assunte saranno solamente 20, con il risultato però di sentirsi sazi sino al pasto successivo, senza superare il litro di acqua ghiacciata al giorno. A meno che il vostro nome non sia Mr. Freeze, la dieta del ghiaccio suscita giustamente scetticismo scientifico, se non addirittura ilarità, perché non porta affatto a riduzione di peso, eppure sono migliaia le persone nel mondo che, anche con questo clima invernale, la stanno tentando nella speranza di veder scendere l' ago della bilancia. L' unica cosa sicura però è che presto questi coraggiosi pazienti un ago lo vedranno davvero, ma infilato nelle loro vene tramite fleboclisi, perché la riduzione della temperatura interna del corpo, indotta e non contrastata, provocata dalla continua assunzione di ghiaccio, li porterà a breve ad un ricovero d' urgenza in ospedale per ipotermia endogena prolungata. E l'ipotermia è una condizione patologica, che insorge quando la temperatura di un organismo vivente scende sotto il valore interno di 35 gradi, mettendo in crisi i meccanismi di termoregolazione biochimica e metabolica, rallentando le attività di tutte le cellule e tessuti, ed innescando il principio di assideramento, la cui ipossia, o carenza di ossigeno, può condurre anche all' arresto cardio-circolatorio. pasti improvvisati Le diete improvvisate con regimi alimentari caratterizzati da privazione dei carboidrati, produzione di corpi chetonici, assunzione di un unico alimento e, addirittura, induzione della termogenesi attraverso il consumo di ghiaccio, per fortuna vengono di solito abbandonate dopo pochi giorni, per l' insorgenza di un malessere psicofisico indefinito, che spinge il soggetto ad interrompere la strategia dimagrante, anche perché ai primi deficit essenziali il nostro corpo manda segnali di allarme precisi di ricompensa, difficili da ignorare. Il problema è spegnere l' appetito, ed oggi il farmaco più richiesto per raggiungere la sazietà senza mangiare è il Belviq, il cui principio attivo, il Locarserin hcl (idroclorido), agisce sul centro encefalico della fame simulando un' attività ormonale, ovvero attivando il recettore della serotonina 2C situato nell' ipotalamo, il quale innesta il senso di sazietà tanto aspirato, anche dopo un piccolo pasto. La molecola è in vendita negli Stati Uniti, ed in attesa che arrivi in Europa, per perdere quei due o tre chili accumulati nel girovita durante le feste, invece di masticare ghiaccio e congelare gli organi interni, sarebbe meglio mangiare di tutto ma poco, evitando pericolose carenze vitaminiche o alimentari, e muoversi per consumare più calorie di quelle ingerite. Perché non è certo il panettone di Natale che fa ingrassare improvvisamente, quanto piuttosto l' eccessivo consumo di zucchero quotidiano protratto per tutto l' anno, in particolare quello aggiunto nelle bevande e preparazioni industriali, ed anche in quelle domestiche di tutti i giorni. E se è vero che durante le feste è lecito concedersi qualche sgarro, è altrettanto vero che la passione per il cibo è in aumento, è sempre l' ora per uno spuntino od un aperitivo, ma mangiare troppo è deleterio, perché l'obesità accorcia la vita, mentre il consumo moderato di alimenti permette di raggiungere i cento anni, spesso in buona salute. di Melania Rizzoli

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