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Tumore al cervello, scoperto come "far morire di fame" le cellule cancerose e fermare la diffusione

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Gloria Gismondi
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Buone notizie sul fronte della ricerca contro il tumore al cervello infantile. I ricercatori della Yale University, dell'Università dell'Iowa e del Translational Genomics Research Institute (Tgen), hanno pubblicato sulla rivista Nature Communications i risultati delle loro ricerche, dichiarando di aver identificato il modo per interrompere il processo cellulare responsabile della diffusione del tumore. Lo studio è applicabile al Glioma pontino intrinseco diffuso (il Dipg), il tumore cerebrale infantile, ad oggi considerato incurabile, che colpisce l'area del tronco encefalico chiamata Ponte di Varolio, ovvero nella zona di collegamento tra il cervello e il midollo spinale. Tale patologia ruota attorno attorno alla mutazione del gene Ppm1d, fondamentale per la crescita cellulare e per la risposta allo stress delle cellule stesse. Leggi anche:Tumore al cervello, parla l'esperta: come riconoscere i sintomi I ricercatori sono riusciti a individuare una vulnerabilità, nel processo della creazione di un metabolita, il Nad, necessario per la vita delle cellule. Lo studio sul Ppm1d ha rivelato che, quando questo muta, silenzia il gene Naprt, fondamentale per la produzione del metabolita Nad. Quando dunque Naprt non è disponibile, l'organismo si rifà su un'altra proteina per creare Nad. Usando perciò un farmaco inibitore, si può far "morire di fame" le cellule cancerose. "Abbiamo scoperto che il gene mutato Ppm1d pone essenzialmente le basi per la sua stessa morte", ha dichiarato Michael Berens, uno dei ricercatori che ha preso parte allo studio.

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