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Greenpeace lancia l'allarme

Addio al Polo Nord nel 2030

Silvia Tironi
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Sulla Terra il ritmo di scioglimento dei ghiacciai haraggiunto livelli che non aveva mai raggiunto, e già nel 2030 la calotta polareartica potrebbe scomparire. Greenpeace diffonde spettacolari immagini videoprovenienti dalla sua nave, Arctic Sunrise, in missione al Polo Nord, ora inGroenlandia. A bordo, un gruppo di scienziati sta registrando la rottura del ghiacciaioPetermann, uno dei più grandi della terra, vasto circa quanto il territorio diManhattan. La gravità e l'urgenza della situazione, afferma Greenpeace, è'collegata direttamente all'innalzamento della temperatura media globale".A 82 gradi a nord, lontano dai centri abitati, 'l'impatto che abbiamo sul nostroambiente è devastante". Le ricerche - I dati raccolti finora dagli scienziati sono 'spietati'': il ghiacciaio è stato'spaccato da un fiume lungo 27 chilometri, con una portata di 50 metri cubi alsecondo. A questo ritmo si potrebbe riempire una piscina olimpionica in meno diun minuto. Inoltre, in profondità il ghiacciaio si sta sciogliendo a unavelocità ancora maggiore che in superficie". Secondo Greenpeace, laperdita di un ghiacciaio come quello di Petermann avrà conseguenze “sull'innalzamentodel livello del mare". Mentre, “i ghiacci del Polo Nord lanciano segni evidenti di un ambiente unicoche va estinguendosi a causa delle emissioni di gas serra, con diretteconseguenze per chi abita questi luoghi: orsi polari, foche e altri animali”.Un recente studio della Nasa, riferisce Greenpeace, ha anche dimostrato che lacalotta glaciale non solo diventa sempre più piccola ma anche più sottile egiovane, tanto che la scomparsa della calotta polare artica (i ghiacci chepoggiano sul mare) è attesa già nelle estati del 2030".  

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