Cerca
Cerca
+

AstraZeneca, la professoressa Poli: "Connessione vaccino e trombosi certa. Ciò che gli scienziati omertosi vietano di dire"

  • a
  • a
  • a

Omertà sui vaccini, per paura di bloccare la campagna. Ma il rischio, spiega Valeria Poli, docente di Biologia molecolare all'Università di Torino e presidente della Sibbm (Società italiana di biofisica e biologia molecolare), è di esporre alcune fasce di soggetti a rischio a "un 20/30% di letalità". La professoressa è tra i firmatari dell'appello diffuso dall'associazione Luca Coscioni che chiede di non somministrare ai giovani i vaccini a vettore adenovirale AstraZeneca e Johnson & Johnson.

 

 

 

 

 

Intervistata dal Fatto quotidiano, critica Matteo Bassetti per alcuni dati non corretti: "Dice ch le uniche controindicazioni riguarderebbero chi ha avuto trombosi e le donne che assumono la pillola anticoncezionale (AdnKronos), ma non è vero". Al Secolo XIX, il direttore della clinica di infettivologia del San Martino di Genova ha parlato di una frequenza di 6 casi su un milione di vaccinati: "Secondo l'ultimo recentissimo report britannico con i dati disaggregati per fasce d'età - ribatte la professoressa Poli - siamo a 18 casi di trombosi trombocitopenica indotta da vaccino, Vitt nell'acronimo inglese, per milione di vaccinati tra i 18 e i 49 anni, cioè quasi uno su 50mila". "Si tratta di patologie rare - sottolinea -, ma non è eticamente giustificabile esporre le persone a un rischio che comporta, in caso di evento avverso, un 20/30% di letalità".

 

 

 



Quindi l'accusa al sistema informativo italiano: "Abbiamo provato a intervenire a marzo come scienziate per la società sull'Huffington Post. Il Corriere della Sera ci disse che non avrebbe pubblicato niente che potesse alimentare l'esitanza vaccinale. C'è omertà, un muro di gomma anche da parte di scienziati che possono capire perfettamente la questione. Prima di uscire pubblicamente abbiamo scritto al Comitato tecnico scientifico e a Nicola Magrini, il direttore dell'agenzia del farmaco Aifa. Nessuno di noi intende fomentare l'esitanza vaccinale, sappiamo bene che il risultato può essere questo e tutti concordiamo che si debbano vaccinare i giovani. Ma quando vedi qualcuno che va a schiantarsi devi intervenire".

 

 

 


Secondo la professoressa, è "molto chiaro" la connessione "tra la vaccinazione con vettore adenovirale producente la proteina Spike e questi eventi trombotici a fronte di una riduzione delle piastrine", un evento dovuto "alla formazione di autoanticorpi contro il fattore piastrinico 4 (Fp4), in grado di attivare le piastrine". Il problema, tra l'altro, è che la predisposizione a questi "eventi avversi" non è prevedibile. Insomma, è un terno al lotto. E per questo "l'unica cosa da fare è riservare AstraZeneca e Johnson & Johnson alle persone sopra i 60 anni, come è raccomandato da Ema e Aifa". 

Dai blog