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Buco nero, "ecco che cosa ha ingoiato": senza precedenti nello spazio, perché si apre una nuova era

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Le ricerche sui misteri dello spazio sono sempre più avanzate grazie agli strumenti tecnologici nuovi di cui si dispone. Il rilevatore europeo Virgo, che vede la partecipazione anche dell'Italia tramite l'istituto nazionale di fisica nucleare, ha registrato i primi due segnali di onde gravitazionali generate dai buchi neri che "ingoiano" piccole stelle di neutroni

 

 

Si tratta di quel che resta delle stelle che, collassando, diventano così piccole e dense che un cucchiaio della loro materia può arrivare a pesare addirittura come una montagna. Si è aperta quindi una fase nuova di ricerca per gli astrofisici e gli astronomi del mondo intero grazie ai due segnali registrati: le onde gravitazionali erano state scoperte nel 2016, ma adesso si riescono a ricercare aspetti finora inediti dell'universo grazie all'utilizzo di strumenti che leggono segnali di tipo diverso. 

 

 

I due segnali si chiamano GW200105 e GW200115, codici che identificano anno, mese e giorno dell'osservazione dell'onda gravitazionale. Il primo è quindi stato rilevato il 5 gennaio 2020 e il secondo il 15 gennaio dello stesso anno. In entrambi i casi, la forma del segnale registrato ha reso possibile la sua attribuzione a un evento di coalescenza che ha coinvolto un buco nero e una stella di neutroni, i quali si sono fusi in singolo corpo celeste estremamente compatto.

 

 

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