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Vaccino, una sola dose per J&J? Gli ultimi dati ribaltano il quadro: la scoperta sul siero (con nove mesi di ritardo)

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La seconda dose di Johnson & Johnson, somministrata due mesi dopo la prima, fornisce una "protezione più forte" dal Covid: lo ha fatto sapere l'azienda stessa, come riportato dal Messaggero. Una novità non di poco conto, visto che finora è sempre stata iniettata una sola dose di questo farmaco, l'unico monodose tra tutti quelli che conosciamo, come Pfizer, Moderna e AstraZeneca.  Inoltre, rispetto a Pfizer e Moderna, il vaccino J&J ha sempre avuto un'efficacia leggermente inferiore. Il picco di efficacia dei primi due, infatti, è stato rispettivamente del 95% e del 94% contro la malattia sintomatica. 

 

 

 

Adesso si sa che anche J&J è in grado di fornire una protezione più alta, ma con le due dosi. L'azienda ha fatto sapere che due iniezioni, somministrate a distanza di due mesi, hanno prodotto un livello di efficacia altrettanto elevato: protezione del 94% contro qualsiasi infezione sintomatica negli Stati Uniti e del 100% contro malattie gravi. I nuovi dati adesso potranno influenzare la decisione dei regolatori su un'eventuale seconda dose per i quasi 14,9 milioni di persone che hanno ricevuto il Johnson & Johnson.

 

 

 

Le nuove evidenze su questo preparato, però, sollevano alcune domande sui tempi. Ci si chiede, cioè, quando sia meglio iniziare a somministrare una seconda dose. Stando ai dati più recenti, infatti, il richiamo due mesi dopo ha portato a un marcato aumento dei livelli di anticorpi. Ma stando ai dati precedenti, già pubblicati, una dose di richiamo somministrata sei mesi dopo la prima porterebbe a livelli di anticorpi ancora più elevati. "Con l'intervallo di richiamo di due mesi, gli anticorpi sono aumentati di quattro volte. Ma quando un richiamo è stato somministrato dopo sei mesi, ha portato a un aumento di 12 volte", ha spiegato Dan Barouch, direttore del Centro per la virologia e la ricerca sui vaccini presso il Beth Israel Deaconess Medical Center, il cui laboratorio ha contribuito a sviluppare il vaccino J&J.

 

 

 

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