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AstraZeneca e coaguli killer, la proteina nel sangue che ti condanna: la scoperta sulla reazione mortale

 Astrazeneca

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Scoperta "la causa scatenante" dei rari coaguli di sangue avvenuti dopo la somministrazione del vaccino contro il coronavirus di AstraZeneca. Alla base, spiegano alcuni scienziati in Galles e negli Usa, una proteina nel sangue che viene "attratta" da uno dei componenti chiave del siero. La stessa proteina innescherebbe una reazione a catena che coinvolge il sistema immunitario e che può culminare in pericolosi coaguli. "Quello che abbiamo è la causa scatenante, il grilletto, (the trigger), ma ci sono molti passaggi che devono accadere dopo", ha spiegato Alan Parker, uno dei ricercatori.

 

Nel dettaglio, è il sunto della ricerca pubblicata su Science Advances, la parte esterna dell'adenovirus, il vettore virale usato nel vaccino anti-Covid AstraZeneca, attrae la proteina del fattore quattro delle piastrine come un magnete. Una conclusione a cui gli esperti sono giunti attraverso una tecnica chiamata microscopio crioelettronico che consente di avere immagini dell'adenovirus a livello molecolare.

 

"Sebbene la ricerca non sia definitiva, offre spunti interessanti e AstraZeneca sta esplorando modi per sfruttare questi risultati, nell'ambito dei nostri sforzi per rimuovere questo effetto collaterale estremamente raro", ha fatto eco anche un portavoce della casa farmaceutica anglo-svedese. Proprio per i rari casi di coaguli nel sangue, il vaccino di AstraZeneca è stato ridotto nel suo utilizzo. Non solo, perché anche per i booster vengono ormai utilizzati i vaccini che utilizzano una tecnologia più moderna, con l'Rna messaggero.

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