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Spillover, la "Wuhan europea": perché quest'estate possiamo ripiombare nell'incubo

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Per evitare una "Wuhan europea" sarebbe meglio evitare di portare a casa rettili o pipistrelli di ritorno dalle nostre vacanze. Soprattutto se si visitano mete esotiche in Sudamerica o in Asia. E' proprio il traffico di animali esotici che - come riporta il Messaggero - facilita la diffusione delle zoonosi, cioè delle malattie che si trasmettono dagli animali all'uomo. Ad oggi sono oltre 200 le infezioni di questo tipo di cui siamo venuti a conoscenza. Basti pensare all'ebola, all'influenza aviaria ma anche allo stesso Covid.

 

 

 

Spesso le malattie più contagiose sono proprio quelle causate dal salto di specie (spillover), quel processo naturale che si verifica quando un patogeno degli animali riesce a riprodursi e a trasmettersi fra gli umani. Ecco perché bisogna fare attenzione ed evitare di far emergere nuove patologie, visto che il rischio è sempre dietro l'angolo. In questo senso si sono mossi quattro Stati dell'Unione europea, Lituania, Lussemburgo, Cipro e Malta, che hanno chiesto a Bruxelles una stretta sugli animali domestici. Il documento, di cui si è discusso nell'ultima riunione dei ministri dell'Agricoltura, prevede la creazione di una lista che indichi tassativamente le specie consentite tra le mura di casa. 

 

 

 

Se la richiesta venisse approvata, sarebbe un duro colpo per chi ha in casa animali non propriamente domestici. Secondo i gruppi animalisti, nell'Unione europea almeno 100 milioni di animali non sarebbero gatti, cani o canarini. I quattro governi che hanno avanzato la richiesta a Bruxelles sono preoccupati non solo delle condizioni in cui questi animali vengono allevati e trasportati ma anche della salute degli esseri umani, visto che in più del 70% dei casi di spillover il salto avviene a partire da specie selvatiche.

 

 

 

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