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Curry e peperoncino contro la vitiligine

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Possono aiutare la progressione della malattia

Monica Rizzello
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Curry e peperoncino sarebbero particolarmente utili nella lotta contro la vitiligine. Infatti, sostanze antiossidanti naturali come la curcumina, principale ingrediente del curry, e la capsaicina, presente nel peperoncino, potrebbero controllare la progressione della vitiligine, una malattia della pelle caratterizzata dalla comparsa di inestetiche chiazze chiare che possono coinvolgere diverse aree corporee, tra cui il viso, e che colpisce in Italia oltre un milione di persone. È questo uno dei risultati raggiunti da uno studio congiunto, che ha coinvolto i gruppi di ricerca guidati da Torello Lotti, ordinario di dermatologia e venereologia, e da Niccolò Taddei, ordinario di biochimica, dell'Università di Firenze e pubblicato online sulla rivista scientifica internazionale Antioxidant and redox signaling. «La nostra indagine - spiega Lotti - ha messo in evidenza, per la prima volta, l'importanza di quei cheratinociti (le principali cellule della pelle) che sono localizzati al confine fra la parte non pigmentata e quella sana. In altre parole si può ipotizzare un coinvolgimento di queste cellule nello sviluppo e nella progressione della malattia. La scomparsa delle cellule pigmentate, i melanociti (che producono, appunto, la melanina), nelle regioni cutanee colpite, sarebbe dunque una conseguenza di un'alterazione nei meccanismi di comunicazione tra melanociti e cheratinociti». L'impiego di antiossidanti naturali, come la curcumina e la capsaicina, per la cura della malattia è emerso, in particolare, da un'indagine biochimica condotta su colture primarie di cheratinociti da Matteo Becatti e da Claudia Fiorillo, del dipartimento di scienze biochimiche. «I dati in nostro possesso - ha concluso Taddei - ci inducono a iniziare al più presto la sperimentazione sull'uso di preparati topici, ovvero di una crema, contenenti sostanze antiossidanti per la cura della vitiligine». La parte clinica della ricerca è stata curata da Francesca Prignano, dirigente medico dell'azienda sanitaria fiorentina e docente a contratto dell'ateneo, e dallo specializzando Leonardo Piscitelli, che hanno isolato e studiato le cellule cutanee prelevate da pazienti affetti da vitiligine.

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