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Una piantina a cuore

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concorrente del Viagra

Albina Perri
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La pillola blu dell'amore potrebbe avere un valido concorrente in una piantina con le foglie a forma di cuore.  Si chiama Horny Goat Weed, "erba della capra in calore", Epidemium per gli scienziati. I ricercatori italiani dell'università di Milano, coordinati da Mario dell'Agli, la stanno studiando, e dicono che ha effetti miracolosi. Il suo principio attivo infatti, già conosciuto come un potente afrodisiaco per lui ma anche per lei dai cinesi, potrebbe costituire la base per nuove cure contro le disfunzioni erettili. Con il vantaggio di minori effetti collaterali rispetto alle pillole blu, gialle o arancioni oggi in vendita. A promuovere l'Epimedium a rigor di scienza è proprio lo studio italiano, che ha misurato in laboratorio le proprietà di quattro piante afrodisiache testando come agiscono sul meccanismo tipico dei farmaci per la cura dei problemi erettili, cioè l'inibizione dell'enzima chiamato fosfodiesterase-5 (Pde5), che controlla l'afflusso di sangue nei corpi cavernosi del pene. La ricerca è pubblicata sul Journal of Natural Products. Ebbene, l'erba della capra in calore ha dimostrato di avere tra i suoi ingredienti proprio l'icariina, comprovato inibitore dell'enzima (Pde5). La versione comune della pianta, però, contiene concentrazioni del principio attivo 80 volte inferiori rispetto alle pillole messe a punto finora dall'industria farmaceutica. Gli scienziati italiani non si sono scoraggiati, e hanno estratto l'icariina dalla pianta, quindi ne hanno prodotte sei versioni modificate. Ciascuna è stata poi messa alla prova contro le pillole tradizionali. «Ebbene - spiega Dell'Agli - la versione 5 si è dimostrata efficace quanto le famose pillole blu. Con minori effetti collaterali, per esempio a vista e cuore». Certo, «ora la variante 5 dell'Epimedium dovrà essere testata in studi clinici ben più ampi prima di vederla impacchettata in una scatoletta pronta all'uso».Ci potrebbero volere 10 anni. «Nel frattempo mettere l'erba in questione nell'insalata potrà essere d'aiuto. Anche se i farmaci per ora sono più efficaci», concludono.

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