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Toscana, 5 delfini morti spiaggiati

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Ci si interroga sulle cause

Monica Rizzello
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Sono stati trovati morti cinque delfini stenella, quasi tutti giovani maschi, lungo il litorale toscano che da Livorno porta ad Orbetello, nel corso di una settimana. Un sesto, spiaggiato, è stato aiutato a riprendere il largo, ma non è ancora possibile dire se sia sopravvissuto o meno. I tecnici dell'Agenzia regionale protezione ambientale della Toscana stanno conducendo le analisi sui cadaveri dei delfini. Tra le ipotesi quella che ci si possa trovare di fronte a una epidemia. "Purtroppo l'ennesima moria di cetacei lungo il litorale toscano non ci sorprende - spiega Greenpeace - Sono Italia, Francia e Monaco i veri responsabili dello svuotamento del Santuario dei Cetacei. Non è stato fatto niente di concreto per tutelare delfini e balene e l`inquinamento del Santuario non è diminuito, anzi", denuncia Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare di Greenpeace. Inoltre, secondo l'associazione ambientalista, contrariamente a quanto riferito dall'Arpat della Toscana, l'inquinamento dell'Alto Tirreno e del Mar Ligure "è notevole". In una relazione tecnica elaborata dall'Ispra si afferma infatti che "la presenza di sostanze tra cui Ddt, di Ipa, Pcb, è stata dimostrata essere massiccia in esemplari di stenelle free-ranging dell'area del santuario se paragonata ad altre zone del Mediterraneo". Inoltre, l'Italia ha appena avviato proprio nel Santuario dei cetacei, area marina “protetta”, la costruzione della prima Area Marina Industriale: il rigassificatore offshore di Livorno-Pisa. Non si tratterebbe quindi un caso, se i cetacei muoiono o abbandonano il Santuario: una spedizione di Greenpeace nel 2008 ha stimato un dimezzamento del popolamento di stenelle, rispetto al 1989-90, e ha trovato solo un quarto delle balenottere attese. Nel 2009 il professor Wurtz dell'Università di Genova, esperto del settore, ha sostenuto una diminuzione dell`ordine del 90% delle balenottere.

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