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Settimana Enigmistica batte intelligenza artificiale: il test di Libero

Alessandro Dell'Orto
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Da una parte lei, la cara vecchia Settimana Enigmistica che ha 91 anni e la compri in edicola - se sei fortunato a trovarne una non ancora fallita vicino casa- e poi la tocchi, la strusci, la annusi, la arrotoli e la consumi in sette giorni, con tratti incerti di matita e strisciate di gomma mentre ti arrovelli il cervello e tieni allenata la memoria. Dall’altra lei, quella strana innovazione che tutti coccolano anche se pochi hanno capito a cosa serva davvero, inconsistente e senza forma, che vaga in un poco chiaro mondo intorno a noi, che si chiama IA (Intelligenza Artificiale, complimenti per l’originalità nell’abbreviarla) e ci dicono cambierà tutto fino a sostituirci. Il passato contro il futuro, l’uomo contro la macchina, l’antico contro il moderno: benvenuti nella sfida più inquietante (e stravagante) possibile, che rischia di mandarci via di testa, ma potrebbe anche regalare inaspettate certezze.

RESISTITA AGLI TSUNAMI
Chi vincerà? Dobbiamo preoccuparci? Siamo già da rottamare? Ma soprattutto, la IA - definita “tecnologia di base che consente di simulare i processi dell’intelligenza umana attraverso la creazione e l’applicazione di algoritmi integrati in un ambiente di calcolo dinamico” - è in grado di risolvere un cruciverba, cosa che noi umani facciamo da 90 anni a casa, sul tram, in sala d’aspetto, prima di addormentarci? Gran bella sfida, non c’è che dire, e se d’istinto siete tentati di puntare sul moderno, ricordatevi che la Settimana Enigmistica finora è resistita a tsunami che nel tempo hanno travolto e stravolto il mondo dell’informazione e dello svago: radio, televisione, internet, social, app, realtà virtuale. A dirlo sono i numeri.

Dal 1932 a oggi la nostra vita è cambiata quasi in tutto, mala SE (d’ora in poi abbreviamo così anche lei...) è rimasta sempre uguale - in edicola ogni giovedì, punto di riferimento per intere generazioni - fregandosene del momento di massima crisi dei giornali di carta e, anzi, continuando a sfornare utili. Secondo quanto pubblicato da ItaliaOggi, il settimanale di cruciverba vende 400mila copie ogni settimana e “secondo i dati del bilancio di Bresi srl, la casa editrice milanese, nel 2022 i ricavi complessivi sono stati 49.1 milioni di euro con 10.95 milioni di euro di utili netti. Nel 2021 i ricavi erano a quota 49.8 milioni con 12.78 milioni di utili. E nel 2023, in base alle stime, i risultati saranno migliori del 2022”. Mica male per un prodotto senza raccolta pubblicitaria che attualmente costa 1.90 euro.

Ma torniamo alla sfida, delicatissima. Dopo essere resistita a tutte le diavolerie inventate negli ultimi 9 decenni, la Settimana Enigmistica darà una spallata anche all’intelligenza artificiale? O verrà inghiottita e umiliata? L’esperimento è intrigante, meglio partire con definizioni base da parole crociate facilitate. 1 verticale: il quadrupede degli alpini. Per l’IA la risposta è “marmotta, considerata un simbolo delle truppe alpine italiane”. Ops. Ma come? E i poveri muli? Magari è un caso, tentiamo con qualcosa di ancora più semplice. 5 verticale: il Beta amico di Topolino. La risposta dell’IA svia ed è da insufficienza, come quando al Liceo non avevamo studiato e nell’interrogazione ripetevamo cose generiche a caso: “Il miglior amico di Topolino è Paperino! Sono inseparabili e vivono molte avventure insieme”. Non ci siamo, e pensare che Eta era pure l’uomo arrivato dal futuro...

Testiamo i giochi di parole, quelli elementari tipo 29 orizzontale: la fine del tango. Niente da fare: anziché un semplice “go” la IA ci spara una pippotto che inizia con “può essere interpretata in diversi modi: alcuni vedono un senso di tristezza o addirittura di separazione, mentre altri...”.

LA PROVA BARTEZZAGHI
Aiuto. Ultimo tentativo. 60 orizzontale: nido di insetti simili alle formiche. “Potrebbero appartenere a varie specie come le vespe, le api...”, ci dice l’Intelligenza Artificiale (termitaio era la risposta giusta per i più curiosi) che sulle Parole Crociate, ora è evidente, è un vero flop: non risolve quella a schema libero, figuriamoci se gli proponessimo un “Bartezzaghi”. Anzi, proviamo. 47 orizzontale: il reality di avventurosi viaggi a tappe. La risposta (in questo caso non difficile) è Pechino Express, ma la pesantissima IA ci propina un ragionamento (“I viaggi a tappe offrono esperienze avventurose e coinvolgenti, permettendoti di esplorare luoghi in modo più approfondito. Attraverso la realtà virtuale, potresti vivere avventure mozzafiato, immergendoti in luoghi esotici o esplorando culture diverse, tutto senza muoverti da casa”) che ci porta verso la realtà virtuale. Bah.

La sfida, insomma, è senza storia e la Settimana Enigmistica esce trionfante anche dal confronto con questa ultima tecnologia tanto di moda, che oggettivamente ci fa un po’ paura ma che, almeno nella soluzione degli incroci di lettere, ha ancora molto da studiare. È il successo del vecchio contro il nuovo, la risposta inaspettata che per fortuna ci regala certezze. Ma anche una curiosità: l’Intelligenza Artificiale sarà almeno in grado di capire le vignette “Per rinfrescar lo spirito... ...tra un enigma e l’altro”?

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