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Ameba mangia-cervello, allarme in Italia: "Come si può contrarre", tasso di letalità al 95%

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No, l'ameba mangia-cervello non è un'invenzione e fa sempre più paura. Questo anche perché gli scienziati hanno individuato un nuovo canale di diffusione: ossia i lavaggi nasali. E il rischio è fatale.

L'allarme era arrivato già lo scorso marzo, dagli Stati Uniti. E ora viene confermato dalla Siaip, Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica, che si è riunita a Genova per il congresso annuale. "Per i lavaggi nasali dei bambini usare solo acqua sicura, bollita o trattata", suggeriscono. Il tutto per evitare ogni rischio di contrarre la meningoencefalite da Naegleria fowleri, volgarmente detta, appunto, ameba mangia cervello.

La malattia è rara, ma pericolosissima. Miraglia Del Giudice, presidente Siaip, interpellato dalla AdnKronos Salute spiega: "Questo microorganismo entra nel corpo umano attraverso le narici, tipicamente durante attività che implicano l’immersione della testa in acqua contaminata o i lavaggi nasali con acqua di rubinetto non adeguatamente clorata. Poi migra al cervello causando gravi danni".

 

Ed è su queste basi che poggia una ricerca tutta italiana che fa riferimento a casi documentati in oltre 20 paesi differenti. La ricerca mette in evidenza come il rischio aumenti in associazione all'uso di acqua di rubinetto non trattata o insufficientemente trattata. Infatti "naegleria fowleri, infatti, può sopravvivere e moltiplicarsi in sistemi idrici domestici, evidenziando l’importanza di utilizzare acqua sicura – come acqua distillata, sterilizzata o filtrata – per prevenire la Pam", si legge nelle conclusioni. Insomma, meglio fare molta attenzione, anche perché il tasso di mortalità dell'ameba mangia cervello arriva al 95 per cento. Insomma non dà scampo.

 

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