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Acqua in bottiglia o dal rubinetto: lo studio che spazza via i dubbi

di Ignazio Stagnosabato 4 ottobre 2025
Acqua in bottiglia o dal rubinetto: lo studio che spazza via i dubbi

(Pixabay)

1' di lettura

Un nuovo studio della Concordia University, pubblicato sul Journal of Hazardous Materials, chiarisce il dibattito tra acqua del rubinetto e acqua in bottiglia, evidenziando che chi beve acqua in bottiglie di plastica ingerisce circa 90.000 particelle di microplastica all’anno, il doppio rispetto a chi opta per l’acqua del rubinetto, che ne contiene tra 39.000 e 52.000.

La ricercatrice Sarah Sajed, analizzando 441 studi precedenti, sottolinea l’urgenza di ulteriori ricerche, dato che le microplastiche, onnipresenti soprattutto nella plastica monouso, rappresentano un problema crescente per l’ambiente e la salute umana. La plastica contribuisce all’inquinamento globale, accumulandosi nelle discariche e negli ecosistemi, ma il vero rischio è il suo impatto sul corpo.Le microplastiche nelle bottiglie d’acqua, infatti, possono avere conseguenze a lungo termine.

Lo studio evidenzia rischi come malattie respiratorie, problemi riproduttivi, neurotossicità e cancerogenicità. A differenza di altre particelle di plastica che entrano nell’organismo attraverso la catena alimentare, quelle delle bottiglie d’acqua presentano un pericolo specifico: "A differenza di altri tipi di particelle di plastica, che entrano nell’organismo umano attraverso la catena alimentare, queste vengono ingerite direttamente dalla fonte", spiega Sajed. Una volta assunte, superano le barriere biologiche, finendo direttamente nel flusso sanguigno. Sebbene le microplastiche siano ovunque, il loro impatto maggiore deriva dal consumo diretto tramite l’acqua in bottiglia. Questo studio, pur non definitivo, invita a riflettere sull’uso della plastica monouso e sottolinea la necessità di approfondire gli effetti delle microplastiche sulla salute,