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Celiachia: scoperte le molecole tossiche responsabili del disturbo

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La ricerca è stata pubblicata sulla rivista "Science Translation Medicine". E' in corso uno studio sui tre peptidi che causano la malattia

bonfanti ilaria
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Si stringerebbe così il cerchio sull'indagine delle molecole che causano la celiachia, l'intolleranza alla proteina dei cereali,  il glutine,  che può causare seri problemi di assimilazione. Sono state individuate, infatti, le tre molecole tossiche, responsabili del disturbo,  ossia i frammenti- peptidi del glutine che scaterebbero la reazione immunitaria nei pazienti. Si tratterebbe dunque di un passo avanti che accelera la corsa verso un ipotetico vaccino contro la celiachia. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista "Science Translational Medicine" e avrebbe dunque già portato all'avvio di una prima sperimentazione su un gruppo di pazienti. La cura sarebbe stata messa a punto sulla base dei tre peptidi "incriminiati" e consisterebbe  nella desensibilizzazione dei pazienti al glutine, in modo tale da arrestare la malattia prima che provochi danni piuttosto gravi all'intestino. La sperimentazione, ancora in corso, è condotta dalla compagnia medica di Melbourne, "Nexpep Pty Ltd". Italo De Vitis, dirigente dell'unità di Medicina interna e gastroenterologia dell'Università Cattolica di Roma, ha commentato: "E' un risultato importante che ci attendevamo dal gruppo di Melbourne che, da anni, studia la celiachia ed è a caccia dei peptidi. La scoperta è arrivata anche prima del previsto e cio' permetterebbe di dimezzare i tempi previsti per la messa a punto e la commercializzazione di un vaccino". Il dirigente De Vitis lavora presso il centro integrato "Columbus", presidio accreditato per sorveglianza, prevenzione e diagnosi della celiachia. La malattia e' un'intolleranza che causa seri problemi all'intestino, rovinandone le pareti. Di conseguenza, il paziente non riuscirebbe piu' ad assimilare vitamine, minerali e altri nutrienti assunti con la dieta e anche gli altri organi ne risentirebbero, come se il corpo fosse malnutrito. In Italia si stima vi siano 600mila celiaci, ma solo 100mila di questi sono venuti allo scoperto e quindi hanno una propria diagnosi per tenere a bada il disturbo.  Per gli altri il rischio sarabbe quello di gravi carenze nutrizionali e quindi, a lungo termine, di danni all'organismo o problemi di sviluppo nei bambini. Il gruppo, ha spiegato De Vitis, finora aveva scovato la sequenza di amminoacidi del glutine, responsabili della reazione immunologica nel celiaco quando viene a contatto con la proteina, ma rimanevano imprecisati i peptidi contenuti in questa sequenza, veri responsabili della reazione immunitaria del malato. Gli esperti avrebbero così arruolato circa 200 pazienti e avrebbero fatto mangiare loro dei cereali. Dopo sei giorni, con un prelievo di sangue, hanno isolato le cellule immunitarie artefici della reazione al glutine, ingerito giorni prima e, infine, i ricercatori hanno fatto "incontrare" queste cellule- i linfociti T- con 2700 peptidi sospetti ed hanno trovato i tre che si accoppiano piu' saldamente alle cellule. ''La scoperta e' importante - ha concluso De Vitis - perche' potrebbe fornire una cura per il 90-95% dei celiaci e, quindi, assicurare il controllo precoce di questa malattia prima ancora che arrechi danni all'organismo e senza dover rinunciare ai cereali nella dieta''.  

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