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Anche Rhapsody si converte

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e apre all'iPod e iPhone

Albina Perri
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Via i lucchetti: lo hanno deciso quelli di Rhapsody, il servizio di Real Networks e Viacom che chiudono, ma solo per i pc, con la tecnologia Drm (Digital rights management), i sistemi tecnologici mediante i quali i titolari di diritti d'autore (e dei cosiddetti diritti connessi) possono esercitarli ed amministrarli nell'ambiente digitale, grazie alla possibilità di rendere protetti, identificabili e tracciabili tutti gli usi in rete di materiali adeguatamente “marchiati”. Una strategia per aprire all'iPod e sfidare in maniera più efficace lo store on line di Apple. D'altra parte non potevano venire a lungo ignorati i 5 miliardi di download a partire dal 2001 e gli oltre 50.000 film scaricati al giorno da Apple iTunes, destinati poi a prodotti come iPod e il nuovo iPhone. Quella di Rhapsody è una controffensiva dal valore di 50 milioni di dollari. Cifra altissima, considerati anche i partner della società americana, Yahoo! E Verizon Wireless. I brani musicali in formato mp3 potranno essere scaricati anche sul player digitale di Apple. L'incompatibilità con l'iPod aveva fino ad ora ostacolato l'ascesa  di Rhapdosy a favore di avversari come Napster, Wal-Mart Storse e Amazon.com. “Ora non competiamo più con l'iPod. Lo stiamo accogliendo", ha detto il vice presidente di Rhapsody, Neil Smith. Sui cellulari i brani continueranno ad essere scaricabili dalla piattaforma in formato protetto da Drm.

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