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Dolcificanti, occhio: "Effetti indesiderati", ciò che pochi sanno

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Melania Rizzoli
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 L’annuncio è clamoroso, e se viene lanciato dall’Oms (l’Organizzazione Mondiale della Sanità), l’istituto specializzato dell’Onu per la salute, acquista ovviamente un peso scientifico non indifferente. «L’uso dei dolcificanti non conferisce alcun beneficio a lungo termine nella riduzione del grasso corporeo negli adulti e nei bambini, e potrebbero esserci potenziali effetti indesiderati con il loro uso prolungato, come un aumento del rischio di diabete di tipo II, di malattie cardiovascolari e mortalità negli adulti». È questo il messaggio pubblicato per l’appunto dall’Oms in una nuova Linea Guida sui cosiddetti Nss (Non-Sugar Sweeteners), una vasta gamma di dolcificanti che include aspartame, saccarina, acesulfame K, advantame, ciclamati, neotame, sucralosio, stevia e suoi derivati.

 

 


STUDI E CONCLUSIONI
Nel documento in questione, come detto, se ne sconsiglia esplicitamente l’uso, in particolare per dimagrire oppure per non ingrassare, proprio poiché tali prodotti sono ritenuti non idonei e pressoché inutili, se non dannosi, per controllare il peso corporeo o ridurre il rischio di malattie non trasmissibili. La dichiarazione dell’Oms, basata su una revisione sistematica di studi mondiali, è di fatto una “raccomandazione”, valutata dal mondo scientifico come condizionale, ma destinata a tutte le persone, a eccezione di quelle con diabete preesistente, e riguarda tutti i dolcificanti non nutritivi sintetici, naturali o modificati, che non sono classificati come zuccheri, o come zuccheri a basso contenuto calorico, poiché essi non hanno notoriamente alcun valore nutrizionale e non sono fattori dietetici essenziali.

 


Il clamoroso documento, pubblicato e diffuso dalla stampa Italiani che almeno una volta nella vita hanno sofferto di importanti episodi di ansia scientifica mondiale, ha d’altro canto subito fatto insorgere l’Associazione Internazionale Dolcificanti, che ha espresso preoccupazioni sulle conclusioni e motivazioni espresse dall’Oms, contestando come tali affermazioni non abbiano - secondo l’Associazione stessa - alcuna evidenza scientifica, e rispondendo con una dichiarazione comune nella quale si ribadisce che «tutte le aziende produttrici di alimenti e bevande hanno già da tempo riformulato i loro prodotti nell’ambito di uno sforzo globale per seguire le raccomandazioni di salute pubblica per la riduzione dello zucchero, per consentire alle persone di gustare cibi e bevande con meno calorie», aggiungendo inoltre che «i benefici dei dolcificanti sono ormai consolidati nel loro ruolo contro l’obesità e perfino di protezione contro le carie dei denti».


ALTERNATIVE
L’Oms, dal canto suo, ha controrisposto, dichiarando che sostituire gli zuccheri liberi e naturali con dolcificanti non zuccherini non aiuta in alcun modo a controllare il peso a lungo termine, e che le persone dovrebbero invece prendere in considerazione altri modi per ridurne l’assunzione, come il consumo di alimenti contenenti zuccheri naturali, quali la frutta e i cibi e le bevande per l’appunto comunque prive di zuccheri aggiunti. In attesa che si risolva questo braccio di ferro tra l’Oms e l’Associazione Internazionale Dolcificanti, alla popolazione in sovrappeso oppure addirittura obesa non resta che masticare amaro, in modo da non correre il rischio di illudersi e poi accorgersi invece non dimagrire, di non raggiungere il peso forma, e soprattutto evitando di ammalarsi pur di non rinunciare ad addolcire, in questo caso artificialmente, il proprio palato.

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