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Sport e dieta? No: ecco cosa non dovete fare per mantenervi in forma

Alessandro Dell'Orto
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Aiuto, per anni ci hanno fatto una testa così su quanto faccia bene lo sport e quanto sia salutare stare a dieta, su come, per vivere bene e a lungo, il movimento e il contegno alimentare siano fondamentali e bla bla bla. Sarà. Ma ora, sinceramente, qualche dubbio ci assale e basta pensare a James F. Fixx e Michel Montignac per tremare.

Chi sono? Beh, il primo- scrittore statunitense autore del best seller The Complete Book of Running pubblicato nel 1977 e tradotto in italiano come Il libro della corsa - è l’inventore del jogging che è morto a 52 anni per infarto dopo la solita corsetta quotidiana, mentre il secondo- il suo libro Mangio, dunque dimagrisco, pubblicato in 40 Paesi, ha venduto oltre 16 milioni di copie - è l'ideatore della dieta dissociata e ci ha lasciati a 66 anni per un cancro. Insomma, due addii decisamente precoci (così, tanto per farvi un’idea più precisa, considerate che invece Michele Ferrero, il papà della Nutella, se ne è andato a 90 anni...) e inaspettati, viste le buone intenzioni. Ecco perché, forse, non aveva tutti i torti il grande Maurizio Costanzo (morto a 85 anni) che predicava: «Lo sport fa male, se sono arrivato alla mia età è perché mi sono ben guardato dal farne qualcuno».

Lo spunto per la riflessione, ora, ce lo regala Aldo Montano, 45 anni, ex campione di scherma (specialità sciabola) e campione olimpico ad Atene 2004. Il quale, dal letto dell’ospedale di Sassuolo, ieri ha mandato un messaggio attraverso i social: «L’operazione è andata bene grazie a tutti voi per i tanti messaggi. Dopo 5 anni non facili da oggi ho una protesi all’anca a zero chilometri. Lo sport fa bene, ma non esagerate...».

Esatto, non bisogna esagerare. Anche perché chi ha fatto sport da giovane ricorda benissimo che gli infortuni erano vissuti come fastidiosi intoppi e quindi trascurati, e che un banale antidolorifico (senza per forza arrivare ai ciclisti amatoriali che si bombavano per vincere e che ora se la fanno sotto dalla paura) risolveva tutto. Con il risultato che adesso ci si imbatte in 50enni che tentano di giocare a padel zoppicando o, ancor peggio, ci mettono mezzora per alzarsi dal letto causa mal di schiena. Patetici.

La questione sarebbe semplice da capire, ma troppo spesso facciamo finta di niente. Meglio stare distesi sul divano che fare 1000 sollevamenti in palestra, meglio avere la pancetta che non mangiare per giorni in vista della prova costume (a proposito, se avete in programma di seguire la tanto di moda dieta del digiuno intermittente, sappiate che poche settimane fa una nuova ricerca dell’American Heart Association ha dimostrato che tale pratica alimentare è associata ad un aumento del 91% del rischio di morte cardiovascolare). Insomma, l’eccesso è sempre una fregatura come in tutte le cose della vita. Il problema è che lo sport dà talmente tanti benefici mentali e di umore (questione di endorfine) quando lo si pratica, che diventa come una droga. Più sudi più ti senti meglio, più ti senti meglio e più vorresti sudare per stare ancora meglio.

Con il risultato che a volte ti trasformi in un mostro: c’è gente che si alza all’alba per devastarsi di fatica prima di lavorare, gente che elimina cibi fondamentali per avere fisici asciutti da super atleta e gente che ingoia di tutto per aumentare fino ad avere corpi esagerati da culturista. Un autentico caos.

A promuovere l’equilibrio, tra l’altro, sono proprio i medici, che spiegano come l’esagerazione sia pericolosa. «Lo sport va considerato come un farmaco: il farmaco giusto, nella dose giusta e per il periodo giusto fa bene; se prendo il farmaco sbagliato, a dosi troppo elevate o per troppo tempo, anziché averne benefici, si rischia di ritrovarsi con problemi anche seri- raccontano gli specialisti dell’Istituto Clinico Humanitas -. Come dimostrato da uno studio sui runner, infatti non è necessario correre le maratone o allenarsi tutti i giorni correndo a elevata velocità per avere i benefici cardiovascolari e metabolici che la corsa offre all’organismo. Nello studio, coloro che vengono definiti “corridori energici”, cioè che in un’ora di corsa coprono una distanza di dodici chilometri, avevano le stesse probabilità di morire delle persone sedentarie, cioè di chi non pratica alcuna attività fisica».

Ops, sta a vedere che alla fine rischia di aver ragione chi sostiene che l’attività sportiva migliore sia quella del sollevamento del gomito. Per bere un buon calice di vino.

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