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Emilio Fede viene allontanato da "Uniti si vince"

Gian Marco Crevatin
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"Uniti si vince". Con gli indebitati, con gli esclusi, con i più poveri, con chi non ha lavoro... Il movimento referendario lanciato nel maggio scorso dall'ex direttore del Tg4 Emilio Fede (Uniti si vince, appunto) perde pezzi. Anzi, perde "il pezzo". Infatti non si tratta di un "pezzo" qualsiasi del puzzle "moderato", ma del suo pezzo più prestigioso. Lo stesso Emilio Fede, tessera numero uno di un movimento mai nato, viene gentilmente invitato a lasciare. Cacciato dalla sua casa, insomma. Ma da chi se è stato lui a lanciarlo? Tu quoque Biagio - A farlo fuori sono Biagio Maimone e Andrea Monteforte, rispettivamente fondatore e segretario del futuribile movimento, che hanno deciso di comune iniziativa di fare a meno dell'appoggio dell'ex direttore del Tg4 dopo le intercettazioni di questi giorni che lo hanno visto protagonista. Insomma, lo stesso movimento che Emilio ha creato con l'aiuto dei soci di qui sopra, dichiara di voler prendere le distanze dallo storico direttore, il primo sponsor del movimento e volto noto che aveva contribuito al lancio del movimento stesso. Dietro la "cacciata" c'è un motivo. Tecnicamente, riferiscono Maimone e Manteforte, Emilio Fede non ha mai fatto parte del movimento, né appoggiava solo le iniziative. "Partecipava in qualità di ospite, non ha mai fatto parte come membro attivo del movimento" fanno sapere i due, che - beffa delle beffe - gli ritirano pure la tessera numero uno.

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