Andrea Scanzi al veleno contro Nanni Moretti: "Eri meglio quando perdevi"
"Caro Nanni, mi permetto di chiederti: ne valeva la pena? Sei politicamente felice? Sei ideologicamente realizzato? Valeva davvero la pena vincere così, a questo prezzo e a queste condizioni?". Andrea Scanzi sul Il Fatto Quotidiano di oggi se la prende con Nanni Moretti. La retorica è quella dei vinti, della sinistra "buona" e perdente, di quanto si stava meglio quando si stava peggio: la colpa del regista, secondo la penna del Fatto, è quella di essersi arreso al renzismo, anzi, di esserne politicamente appagato. Parallelismi - "La tua indignazione, oggi, servirebbe come il pane", si lamenta Scanzi, che a Moretti domanda retorico: "Caro Nanni, nel tuo diario oggi cosa scrivi? Ora che vedi il tuo leader pomiciare col noto trotzkista Marchionne; ora che ammiri il tuo leader riscrivere la Costituzione con Berlusconi (com'è che lo chiamavi? "Caimano"?); ora che le Carfagna (che tanto parevi detestare) si chiama Boschi...". La querelle continua e si fa minacciosa: "Odiavi Craxi, ma voti la sua brutta copia. Odiavi Berlusconi, ma sostieni il suo erede. E lo fai – immagino – perché lui non ha più la maglia dei cattivi ma indossa quella dei buoni: dei giusti, dei compagni, dei rinnovatori... Nanni, ma questo tuo (vostro) silenzio mette un po' tristezza. Eravate intellettuali liberi, oggi parete artisti embedded", nota con amarezza il giornalista del Fatto. Le parole sono importanti - Viene in mente, rileggendo queste poche righe di sconforto scanziano, un film di Nanni Moretti del 1989 (Palombella Rossa) in cui, e qui il paradosso è notevole, un infuriato Michele, personaggio di fantasia interpretato da Moretti, se la prende con una reporter "alle prime armi", rea di porre al furioso protagonista, domande e riflessioni un po' sciocche. Michele allora le fa notare che "le parole sono importanti", che "chi parla male poi pensa male, vive male". In questo senso, il reporter del Fatto (non alle prime armi per carità) vive male: vive male la relazione artistica con l'ex idolo Nanni Moretti, la vive talmente male che viene quasi il dubbio, preso atto della triste vicenda, che siano proprio le parole di Scanzi, in fin dei conti, a non essere poi, così importanti. di Gian Marco Crevatin @gianmawwco