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Gérard Depardieu: "Da ragazzino ero un gigolò e un tombarolo. Mia madre provò a uccidermi"

Gian Marco Crevatin
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Ca c'est fait comme ca, letteralmente "è andata così", è la nuova autobiografia firmata dal Gerard Depardieu. Il celebre attore francese, prima che la fama lo colse a metà anni Settanta, era un ladruncolo da quattro soldi. Lo confessa lui stesso: scippava i ragazzetti rivoluzionari del '68 e finì in carcere per tre settimane. Non solo: quel che lascia sbigottiti della carriera pre Cyrano coincide con la vita dissoluta dell'attore, che in gioventù fu pure rent boy, il "ragazzo in affitto", detta altrimenti offriva il proprio corpo ad altri uomini in cambio di danaro. Secondo quanto scrive Depardieu nella sua nuova biografia, infatti, è stato un gigolò, e l'attore racconta pure di esser stato aggredito da un cliente, una volta. L'amicizia con Putin - Depardieu nella biografia racconta inoltre di avere incontrato il presidente russo Vladimir Putin, per la prima volta nel 2008, e ammette pure di aver percepito un certo feeling tra i due. L'attore ammette di aver riconosciuto che avevano "molto in comune": "Potevamo diventare entrambi teppisti, per questo ci siamo subito trovati in sintonia. Come con me, nessuno avrebbe scommesso un centesimo su di lui quando aveva 15 anni". Nel palmares dell'attore, svela sempre anche nella sua autobiografia, pure, sempre in gioventù, la figura del tombarolo, pronto a profanare i loculi per denaro. Inoltre Depardieu racconta di come la madre fece di tutto per abortirlo: "Sono sopravvissuto a tutta la violenza che mia madre ha fatto a sé stessa con ferri, aghi e altri tentativi di uccidere il feto dentro di lei". Una vita burrascosa, piena di dolori e colpi di testa, una vita durante la quale oggi - ha recentemente confessato - beve in media 12 bottiglie di vino al giorno, "ma non sono un alcolizzato", precisa.

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