Silvio Berlusconi, ok del Tribunale: ha trascorso la notte con Vladimir Putin, lontano da Arcore
Veri amici, Silvio Berlusconi e Vladimir Putin. E lo zar, in questi giorni, è a Milano per il meeting Asia-Europa. Un'occasione ghiotta per incontrarsi. Addirittura un'occasione per la quale il Cavaliere, condannato nel processo Mediaset, si è presentato al Tribunale di Sorveglianza chiedendo di poter passare una notte lontano da Arcore, la dimora obbligata dal giovedì al lunedì per effetti della sentenza dell'agosto 2013. Il permesso a trascorrere la notte fuori è stato accordato dai giudici, che per l'occasione si sono riscoperti clementi con il loro nemico storico. La fretta dello zar - E dunque rieccoli, Vladimir e Silvio, i due veri amici di vecchia data, pronti a trascorrere una notte di festeggiamenti nella palazzina di via Rovani, quella che fu la prima roccaforte del Cavaliere, il luogo in cui viveva quando Putin, ricorda Il Messaggero, era ancora un agente del Kgb e Forza Italia un progetto lungi dall'essere realizzato. Prima dell'incontro, però, Putin era uno dei 53 capi di Stato presenti al Palazzo Reale per la cena offerta da Giorgio Napolitano. Una cena alla quale Putin, arrivato in ritardo, aveva ben poca voglia di prendere parte: i presenti riferiscono che lui e il suo apparato di sicurezza monstre avessero fretta di andarsene via per raggiungere Berlusconi. I furgoncini - I beninformati spiegano che il presidente russo, dopo la condanna inflitta al Cav, si sente ancor più vicino all'ex presidente del Consiglio italiano. Come detto, un'amicizia vera, tanto che Silvio ha dovuto chiedere una deroga pur di trascorrere del tempo con lo zar. Chi ha visto nella serata di giovedì via Rovani ha detto che la rimpatriata nella palazzina è stata preceduta dall'arrivo di parecchi furgonicini che portavano fiori e sacchi di prelibatezze gastronomiche. L'omaggio del Cav a Putin, dunque, costretto - si suppone - a una doppia cena nel giro di poche ore. Poi, di notte, la festa.