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Francesco Rutelli mette il cappello su Sergio Mattarella: "Senza la mia Margherita..."

Andrea Tempestini
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L'ascesa al Colle di Sergio Mattarella è stata un'occasione ghiotta, da Rosy Bindi e fino a Pier Luigi Bersani, per (ri)farsi vivi e rivendicare, chi in un modo e chi in altro, una presunta vittoria politica. L'occasione non se la fa sfuggire neppure Francesco Rutelli, che al suo attivo di vittorie politiche ne ha ben poche, ma che dopo l'elezione di "Sergiuzzo" si mostra trionfante sulle colonne del Corriere della Sera dove, intervistato, si lancia in arditi parallelismi. Esordisce spiegando che "no, è superficiale dire che è risorta la Dc". Così subito dopo sottolinea che "all'ultimo congresso della Margherita - anno 2007 - Mattarella presiedeva e Renzi era un emergente". La "cantera" - Già, la "sua" Margherita, quella di Rutelli. Così "Cicciobello" riattacca: "E' stata un'esperienza importante, a partire dal 2001. Dopo quel congresso nacque il Pd, doveva essere il partito post-Dc e post-Pci. Nella Margherita convivevano ex Dc, ex radicali, liberali, laici, ambientalisti". Insomma, per Rutelli, si trattò di "una riserva di classe dirigente, che oggi assicura equilibrio, competenza, affidabilità". Ed eccoci all'ardito parallelismo: quella Margherita, per Rutelli, fu "una specie di cantera, il vivaio del Barcellona. La Margherita è stato il sostegno per Prodi, nel scecondo Ulivo, 2006". Rutelli, dunque, in poche righe d'intervista attacca il cappello sia sul premier Renzi sia sul presidente Mattarella.

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