Giulia Innocenzi, vacanza da incubo in Iran con l'amica: "Molestie sessuali, ci toccavano sempre il sedere e ci mostravano il pene"
La vacanza etno-chic di Giulia Innocenzi in Iran finisce malissimo: molestatori, esibizionisti, peni in libertà, mani morte e chi più ne ha ne metta. La (ex?) santorina si è regalata un viaggio d'avventura nel Paese dell'ayatollah insieme all'amica e collega a Servizio Pubblico Maddalena Oliva. Il racconto, denso di particolari scabrosi, finisce sul suo blog e sulla sua pagina Facebook, attirando come al solito molti commenti velenosissimi. Palpatine nei bazar - "I bazar sono affollati, diventano il paradiso per chi ama palpare il fondoschiena, in particolare delle donne (ma non esclusivamente) - spiega in un passaggio -. Un uomo comincia a seguirti e a un certo punto ti tocca il sedere, per poi disperdersi tra la folla. Per la prima settimana ci è successo tutte le volte che abbiamo visitato un bazar. Benvenuti in Iran". Il molestatore - Il resto è anche peggio: "Prima, una mano che sfiora la schiena. Ti giri, e dietro di te c'è un uomo che ti guarda. Dopo venti minuti, in metropolitana, ce lo ritroviamo dietro. A gesti, non fa segreto dei suoi desiderata: vuole andare a letto con una di noi due. Diciamo no diverse volte, non funziona. Arrivate ai tornelli, li salta: vuole capire su che treno saliremo. Non ci è restato che chiamare la sicurezza". L'esibizionista - Nemmeno nei luoghi sacri c'è requie per le due turiste italiane. "Ci trovavamo nella più grande moschea dell'Iran, a Isfahan. L'inserviente ci dà il benvenuto e ci chiede da dove veniamo. Finita la visita, ci sediamo all'ingresso per mangiare della frutta. Passa l'inserviente e voilà! Ci omaggia tirando il pene fuori dai pantaloni. Passeggia davanti a noi affinché possiamo vederlo". E c'è anche un inseguimento, con un ragazzo in motorino che le bracca, le raggiunge, le supera: "Si palesa alle nostre spalle e dal motorino afferra per il sedere una di noi. Poi si ferma davanti bloccando la via d'uscita e comincia a masturbarsi". Accuse e insulti su Facebook - Il punto, secondo la Innocenzi, è che l'Iran è un "regime dove vige la repressione sessuale. È stata una liberazione togliere il velo non appena abbiamo messo piede sull'aereo". A sorprenderla in negativo è stata "quella sensazione costante di valere meno e di essere vulnerabili a istinti primordiali". La reazione, tra i suoi followers su Facebook, è durissima, con commenti anche volgari. Chi l'accusa di essere "ignorante e stereotipata", chi addirittura le dà della "sionista galoppina di Washington" e della "turistetta del cavolo". E qualcuno rovescia le responsabilità: "Che si aspettano due donne sole... Un po' l'avete cercato il male". E poi quel dubbio: "È evidente che tutti questi racconti sono inventati". E l'offesa finale: "Siete bimbeminkia".