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"Ammazzare Carlo a fucilate. Così il principe Harry...": il folle piano omicida per il trono britannico

Andrea Tempestini
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Nel giorno in cui si apprende dell'ennesimo piano dell'Isis per uccidere la Regina Elisabetta, si scopre l'esistenza di un secondo piano di morte. Nel mirino, però, c'era il principe Carlo. L'obiettivo? Consentire ad Harry di diventare re. Il protagonista della vicenda è il 37enne Mark Colborn, detto "the ginger extremist", l'estremista dai capelli rossi, come rossa è la chioma del principino Harry: l'uomo è stato condannato alla prigione per tempo indeterminato in una struttura psichiatrica. Già, perché nel "nome del popolo ariano" il folle si era dichiarato ammiratore dello stragista norvegese Andres Breivik, l'autore delle stragi di Oslo ed Utoya, ed è stato giudicato colpevole di pianificare un atto terrorista. Definito dal giudice "un individuo distorto" e "consumato dalla rabbia nei confronti di vari individui e gruppi", nei suoi diari sono state trovate tracce del delirante piano: assassinare Carlo usando un fucile di precisione per far ascendere Harry al trono (anche se, in verità, nella linea ereditaria al trono William lo precede). Colborne, inoltre, aveva acquistato composti chimici ed altri strumenti che intendeva utilizzare per un attacco con il cianuro. Da par suo, lo squilibrato ha giustificato davanti ai giudici le note trovate sul diario spiegando che si trattava di "esplosioni di rabbia dovute alla sospensione dei farmaci" che assumeva. Ma la spiegazione non è bastata.

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